A Pavia può capitare che una colomba scelga una riva del Ticino per costruire una città e che un’altra colomba la salvi. Oppure di riposare all’ombra di un certo olmo, pensando al Foscolo in quel di San Gervasio e Protasio. Il Ponte Coperto e il Ticino, i tanti mestieri e i tanti danni provocati nel tempo. Pavia che si incipria di nebbia, fantasmi buoni, ma anche un boia di altissima professionalità e di accuratissima precisione. Questi sono solo alcuni personaggi raccontati da Maurizio Castoldi che, tra il reale storico e affascinanti leggende, popolano il libro, soggetti protagonisti e antagonisti a simboleggiare quel bene e quel male presenti in tutte le religioni.
Le poesie che si alternano alle prose ospitano due liriche di Angelo Gambini e di Peppino Casali, poeti antichi e poeti moderni. Tutto il resto è opera di Fabrizio Lana. L’inchiostro dei suoi versi cola dalla penna di un poeta apprezzato, riconosciuto e capace. La poetica di Lana percorre e precorre il sentire umano, sia in dialetto sia in italiano con sensibilità, semplicità ma ricca di profondità. Le sue parole rappresentano la quotidianità, mai inutilmente altisonanti, ma aderenti a quella terra di cui tengono conto per alzarsi davvero.
Maurizio Castoldi e Fabrizio Lana, Pavia versi e leggende (Circolo Culturale La Barcéla)
(Bruno Gandini)