Da un paio di mesi tutto il Paese deve fare i conti con la pandemia e anche la rinomata Agenzia Investigativa Sambuco e Dell’Oro a Pavia ha dovuto necessariamente prendersi qualche settimana di pausa prima di affrontare i nuovi casi.
Gigi Sambuco (che al suo debutto in “Fitte nebbie” era stato descritto come «un uomo tranquillo, riflessivo, che guarda alla vita e alle inchieste in modo disincantato, anche a causa del dolore profondo che cela nel cuore: la morte del figlio ancora bambino») dalle finestre del suo appartamento in Borgo Ticino rivive alcuni importanti momenti della sua carriera di investigatore privato sin dalla prima indagine, nel 1990, da cui nacque la collaborazione con Selmo Dell’Oro («ex teppista, con una morale discutibile, nessun senso di responsabilità e una passione ossessiva per le donne»).
Per l’investigatore creato da Alessandro Reali sarà l’occasione per ricordare persone e fatti che hanno contribuito a renderlo l’uomo che è.
Alessandro Reali, Dalle finestre del Borgo (Fratelli Frilli Editori)
(Bruno Gandini)