Nel conto alla rovescia verso l’importante ricorrenza del quinto secolo dalla Battaglia di Pavia trova spazio anche un libro che arriva da oltremanica scritto da uno storico che in genere si diletta a parlare di pirati, lo scozzese Angus Konstam. Che abbia voluto prendersi una pausa lasciando il mare per la Pianura Padana, conferma il ruolo che quel 24 febbraio 1525 ebbe nell’immediato, con conseguenze che hanno finito per arrivare ai giorni nostri disegnando l’Europa come oggi la conosciamo.
«La Battaglia di Pavia – spiega l’autore – è stata acclamata come la prima battaglia moderna, segnando l’ascesa delle armi portatili come strumento di guerra. In questo scontro titanico, il più decisivo delle Guerre d’Italia, causato dalle ambizioni territoriali francesi nel Regno di Napoli prima e nel Ducato di Milano poi, le truppe francesi furono schiacciate dall’esercito imperiale spagnolo. Il re Francesco I fu catturato e la sua nobiltà massacrata. La più grande sconfitta della Francia dai tempi di Agincourt, la battaglia cambiò drammaticamente l’equilibrio di potere nell’Europa occidentale».
Angus Konstam, Pavia 1525. Il culmine delle Guerre d’Italia (LEG)
(Bruno Gandini)