Estate. Caldo. Zanzare. Per il tenente Lunghi, l’afa è solo il primo dei fastidi da sopportare, seguito a ruota dalla rinnovata popolarità che lo circonda nella sua città. Tra complimenti mal digeriti e una mente che oscilla tra analisi acute e romanticherie disilluse, Lunghi avverte un’ombra che incombe: il misterioso cadere di foglie fuori stagione, un presagio che lo inquieta ma che non riesce a decifrare.
Decide di prendersi una breve vacanza con la famiglia per allontanare i pensieri. Eppure, il tarlo di un mistero irrisolto lo segue: che fine ha fatto Antonio, sparito nel nulla senza lasciare tracce? E dove sono finiti i suoi cuccioli?
In un racconto sospeso tra atmosfere sognanti e il peso di presagi oscuri, Walter Vai ci conduce attraverso un’indagine dell’anima e della realtà, con il tenente Lunghi intento a trovare risposte in un labirinto di intuizioni e segreti. Un romanzo malinconico e avvolgente, dove l’estate diventa lo sfondo di un enigma umano e naturale.
Walter Vai, scrittore e poeta di Pavia, ne Il triste caso di Viale Gorizia (ed. Ponzio) arricchisce la narrazione con il suo stile raffinato, capace di intrecciare introspezione e mistero, confermandosi una voce importante nel panorama letterario contemporaneo.