Uno sguardo al possibile recupero dell’Idroscalo come occasione per approfondire la conoscenza del patrimonio architettonico e scultoreo di Pavia. Costruito sul finire degli anni Venti come stazione di sosta per idrovolanti sulla rotta da Zara a Torino, con fermate previste anche a Trieste e Venezia, l’Idroscalo da decenni osserva lo scorrere del Ticino da una posizione privilegiata e aspetta di trovare una nuova destinazione, tra il pubblico che fa proposte e il privato che attende che venga scelta quella più… idonea.
Sono stati 208 i progetti che hanno risposto, in rappresentanza di 53 Paesi, all’invito di TerraViva, giovane associazione che si occupa di studi nel campo dell’architettura e che ha promosso il concorso internazionale Hanger Ticinum. Il volume pubblicato da Nomos, affianca ai trenta progetti finalisti le immagini e gli approfondimenti che documentano i cambiamenti vissuti da Pavia tra le due guerre, con l’Idroscalo che ha dato idealmente il via alla realizzazione di nuove architetture in stile razionalista.
Metafisica dello spazio. Architettura e scultura nella Pavia tra le due guerre (Nomos Edizioni)
(Bruno Gandini)