Adagiata sulle rive del Ticino non troppo lontano dalla confluenza con il Po. Una posizione geografica che, secondo lo storico Marco Galandra, ha inevitabilmente inciso sulla millenaria storia della città: «Ugualmente importante è stata la vicinanza di Milano, rivale potente e incombente, contro la quale Pavia si impegnò per secoli in una lotta senza quartiere, prima di soccombere e di entrare a sua volta a far parte dei domini della più grande e ricca città lombarda.
Con il secolare conflitto che la oppose a Milano, ebbe fine anche la “grande” storia di Pavia. Non più capitale di Regno né orgoglioso e libero Comune, la nostra città seguì, e subì, il destino dei suoi vari padroni, i Visconti, gli Sforza, gli Asburgo di Spagna e d’Austria, condividendone passivamente le fortune e le sventure. E’ forse a questa secolare abitudine ad un grigio, ma tranquillo, anonimato, che Pavia deve la sua proverbiale imperturbabilità e l’apparente scarso entusiasmo per qualsiasi novità venga a turbare lo scorrere pacifico delle sue giornate».
Marco Galandra, Storia illustrata di Pavia-Dalle origini alla prima guerra mondiale (Grafiche Ponzio)
(Bruno Gandini)