L’Oltrepò Pavese come la Normadia? La produzione delle mele è plurisecolare e non deve stupire se su queste colline assolate nasce il “vino di mele” (e pere) ossia il sidro. Una tendenza che sta appassionando sempre più estimatori in tutta Italia, anche se non ancora così diffusa.
Siamo in provincia di Pavia, a Val di Nizza, qualche chilometro di distanza dal borgo di Varzi, dove si aprono le porte dell’azienda La Valle della Frutta dove la frutta è protagonista di questa nuova trasformazione in una terra vocata al Pinot nero.
Il produttore, Simone Rolandi, ha ripreso fedelmente la ricetta del sidro, caratterizzandola con la materia prima dell’Alta Valle Staffora. Mele e pere, due frutti iconici di questo fazzoletto di terra, vengono coltivati da decenni. La lavorazione è al 100% artigianale. E il sapore inconfondibile piace in maniera trasversale, dai giovani ai veterani del classico bicchiere di rosso.
Tutto è partito da un frutteto lungo la Via del Sale, dove è stato dato un forte contributo alla riscoperta di una delle mele più antiche, la Pomella Genovese, che ha acquisito nuovamente dignità. Una novità? Forse un rispolvero: fino agli anni Trenta del secolo scorso, infatti, il sidro era già diffuso in Oltrepò Pavese, dove i meleti hanno sempre coperto i pendii, tra le viti. Acidulo ed effervescente, con una nota piccantina ma elegante, il sidro made in Oltrepò Pavese è ottimo come aperitivo, ma anche per accompagnare il tipico tagliere di salumi e formaggi locali.
(Eleonora Lanzetti)