La storica insegna è ancora lì ad indicare un dolce simbolo della città di Pavia: Vigoni. Non si può visitare la capitale longobarda senza assaggiare una delle sue più famose (anche fuori dal territorio locale) prelibatezze gastronomiche: la Torta Vigoni. Una sorta di torta paradiso ma più bassa e friabile, dal gusto delicato che piace proprio a tutti. Di fronte all’ingresso principale dell’Università di Pavia, in Strada Nuova, si trova ancora oggi la storica Pasticceria Vigoni, aperta da Enrico Vigoni nel 1878, che dopo essere andato a bottega dagli “ofelè” di Milano, aveva deciso di portare in patria l’arte della pasticceria.
A chi si deve l’invenzione della torta Vigoni? Al Marchese Cusani Visconti che commissionò proprio al pasticcere pavese, questo dolce buono anche per più giorni. Burro, uova, farina, fecola e zucchero, una grattugiata di scorza di limone e un pizzico di sale. I passaggi sono ovviamente segreti. La nobildonna che per prima l’assaggiò, le diede il nome celestiale di “Torta del Paradiso”, che fece la fortuna della storica pasticceria pavese dove prendere un tè in un’atmosfera d’antan, un salotto liberty nel cuore di Pavia.
Alla morte di Enrico Vigoni, l’arte continua a rinnovarsi, ma i prodotti hanno mantenuto quelle lavorazioni artigianali che sono garanzia di alta qualità e di rispetto della tradizione. La vera torta paradiso, dunque, è pavese, ed è da record: ha ricevuto, negli anni, la medaglia d’oro all’esposizione internazionale del 1906, all’Expo dei Sapori del 2003, ed è iscritta nell’elenco dei prodotti tipici agroalimentari della regione Lombardia come denominazione Torta del Paradiso, sinonimo di “Tùrta Vigon”. Buona sempre, dalla colazione al dopocena.
(Eleonora Lanzetti)