Hanno un sapore delizioso e inconfondibile, proprio perché vengono coltivate in altura, a Brallo di Pregola, da poche micro aziende a conduzione famigliare (come l’Azienda Agricola Bio La Montagnola e Molino del Sole). È la Patata del Brallo, una DeCO, gustoso tubero di montagna, la cui coltivazione è stata recuperata e valorizzata soltanto nell’ultimo decennio grazie all’impegno di giovani agricoltori. Non ci riferiamo ad una varietà tipica del luogo, ma di cultivar diverse, raccolte nel perimetro montano di Brallo e dintorni.
Una coltivazione storica e antica. Quasi tutti a Brallo avevano un pezzetto di orto in cui piantare patate. Un sapore unico. Qui si usa dire: ”Le patate buone come a Cencerate non esistono.” Cencerate è una frazione di Brallo di Pregola. Qui si trovano quelle tradizionali come Bintje, Kennebec, Desirèe, Monalisa, Kuroda, Vivaldi, Spunta, Primura e Cornetta “ovi de galo”. Cosa le rende perfette per qualsiasi uso, dalla preparazione degli gnocchi, al purè; dalla cottura al forno o bollite, senza che si sfaldino? Il clima. I campi si trovano, infatti, ad una altitudine compresa tra 400 e 1600 metri s.l.m., fattore che assicura un’escursione termica diurna ideale per la coltivazione della patata.
Dove trovare le patate del Brallo DeCO: a Brallo di Pregola, in valle Staffora, sul lato sinistro della val Trebbia e la valle del suo affluente Avagnone che sfocia nel fiume Trebbia, fiume che segna il confine regionale tra la Lombardia e l’Emilia-Romagna. Le aziende agricole che la coltivano, hanno vendita diretta in campo e partecipano a numerosi mercati cittadini, a Voghera e Pavia. Da disciplinare i terreni di produzione devono essere confinanti con il Comune di Brallo di Pregola.
(Eleonora Lanzetti)