Una guida completa e dettagliata alle cose da fare e vedere a Gravellona Lomellina
Incastonato nella Lomellina nordorientale, alle porte di Vigevano, Gravellona Lomellina è un piccolo comune di 2.720 abitanti. Immerso nella pianura alla destra del Terdoppio, il borgo si è fatto conoscere per la sua vocazione artistica: dagli anni ’90, infatti, è iniziata la decorazione delle vie di Gravellona, che lo ha trasformato in un vero e proprio “paese d’arte”.
1. Ammirare l’arte nelle strade
Dal 1992, Gravellona Lomellina è diventato un vero e proprio museo a cielo aperto grazie alla presenza di affreschi e murales che ne colorano case, cabine elettriche, vicoli, piste ciclabili e muri. Questa vena artistica, partita dalla frazione di Barbavara per poi estendersi al comune di Gravellona, negli anni è cresciuta sempre più fino a estendersi anche a diverse forme di arte: passeggiando attraverso il paese troverete non solo dipinti, ma figure di ferro battuto sui tetti, mosaici sui marciapiedi e tanti altri elementi decorativi realizzati con i materiali più vari.
2. Partecipare alla “Festa dell’Arte”
Ogni anno, tra l’ultima settimana di maggio e l’inizio del mese di giugno, a Gravellona Lomellina va in scena la “Festa dell’Arte”, appuntamento attesissimo che, come da tradizione iniziata nel 1996, aggiunge ogni anno una nuova creazione artistica ad abbellire il paese. Ma l’evento non è solo occasione per scoprire artigianato di ogni tipo, ma anche per divertirsi tra visite guidate, cucina locale, spettacoli e laboratori didattici.
3. Scoprire la frazione di Barbavara
Vale la pena raggiungere la frazione di Barbavara per scoprire il luogo da cui è nata tutta la tradizione artistica di Gravellona Lomellina. Proprio qui, nel ’91-‘92, un gruppo di pittori di Arte Nord decise di abbellire i muri locali con 70 murales a tema libero. Di quella ricca produzione oggi ne rimangono pochi esemplari, ma bastano per avere un’idea del grande lavoro compiuto da questi artisti. Il borghetto si affaccia sulle risaie, ed è interessante anche per i numerosi itinerari ciclabili e per la chiesa di Sant’Eustachio, custode di un affresco quattrocentesco.
4. Passeggiare al Parco dei Tre Laghi
Dopo aver scoperto il paese e la sua frazione, vale la pena prendersi un po’ di tempo per passeggiare nel Parco Tre Laghi, uno dei parchi più grandi del pavese con i suoi 232.000 m² di estensione. Ricavato su quel che resta dell’antico terrazzo fluviale sulla riva destra del torrente Terdoppio, un tempo abitato dai Celti, include all’interno i tre laghi da cui prende nome – il lago della Volpera, il lago dei Pescatori e il lago delle Streghe, adibito a riserva naturale – ed è ricco di prati, colline, viali e boschi dove divertirsi in una vera oasi di biodiversità.
5. Visitare la chiesa della Beata Vergine Assunta
Nella piazza principale del paese, la chiesa della Beata Vergine Assunta risale al 1617 e merita di essere visitata soprattutto per il suo interno: è abbellito con un altare maggiore in marmo policromo, il pavimento in marmo, un coro in noce a doppio ordine e il tempietto marmoreo decorato con angeli e candelieri, oltre a un bellissimo organo storico. La chiesa conserva anche le reliquie di San Faustino martire patrono del paese, trovate nelle catacombe di Santa Ciriaca a Roma e traslate a Gravellona nel 1850.
6. Scoprire il Santuario di San Zenone
Merita una visita anche il Santuario di San Zenone, luogo devozione verso la Madonna di San Zeno. Le prime notizie di questo luogo risalgono al 1347, ma l’aspetto attuale si deve a un restauro del Settecento: l’originario luogo di culto era dedicato a San Zenone, antico protettore dalla peste, ma ospitava anche un’immagine della Madonna, oggi identificata con Maria Bambina, ancora venerata la seconda domenica di settembre. Il complesso è interessante anche per la sua architettura di ispirazione bramantesca.
7. Ammirare il giardino e la villa dei conti Barbavara
Aperti alle visite in occasione della Festa dell’Arte, il giardino e la villa dei conti Barbavara sono un vero e proprio gioiellino. Il giardino risale al Settecento, è stato ideato da un architetto inglese e tutt’oggi è dimora privata degli eredi dei conti, bellissimo con il laghetto e i sette ettari di parco all’inglese. Su una collina al centro del giardino svetta la villa, composta da una casa colonica settecentesca e da una torre circolare altra trenta metri. La torre, la casa con il suo splendido salone delle feste e tutta la villa sono state interamente restaurate nel 1990 e nel 2013.
8. Visitare l’ex chiesa di San Lino
La chiesa di San Lino venne eretta in onore di san Lino Papa alla fine del Cinquecento, accanto all’ex convento dei Frati Agostiniani Scalzi. Nonostante ormai sia sospesa al culto, conserva ancora le tre navate e le preziose decorazioni interne, ancora in ottimo stato di conservazione nel 1959. Oggi la chiesa di San Lino viene aperta alle visite ogni prima domenica del mese, e durante la Festa dell’Arte è utilizzata come sede della mostra-mercato di oggetti antichi e ritrovati.
9. Fotografare le cascine
Il territorio di Gravellona Lomellina è costellato di antiche cascine, testimonianza della principale vocazione del paese e della sua zona, l’agricoltura. Tra le molte, una delle più conosciute è la cascina Barzo: fu sede di tribunale per cause minori nel XVII secolo e ospitava anche una chiesa dell’XII secolo, arricchita da un colonnato simile a quello della Cavallerizza del Castello Sforzesco di Vigevano. La chiesa e la cascina oggi sono in disuso, ma ancora possono essere ammirate. Nei pressi si trovano anche alcuni resti romani, in particolare di un ponte.
(Martina De Angelis)