di Raffaella Costa
La Riserva della Biosfera Po Grande è un’area di straordinario valore ambientale e paesaggistico, riconosciuta Patrimonio UNESCO nel 2019 nell’ambito del programma “Man and the Biosphere (MAB)”. Si estende lungo il corso del fiume Po, attraversando tre regioni (Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto), 8 province (Lodi, Piacenza, Pavia, Cremona, Parma, Reggio Emilia, Mantova e Rovigo), 83 comuni, e rappresenta un ecosistema fluviale unico nel suo genere. La Riserva comprende un territorio ricco di biodiversità, con ambienti naturali che vanno dalle lanche e golene ai boschi ripariali, offrendo rifugio a numerose specie di flora e fauna. Tra gli animali più caratteristici si possono trovare il martin pescatore, l’airone cenerino, la cicogna bianca e il raro storione del Po. La presenza di questi habitat fa del Po Grande un importante corridoio ecologico, fondamentale per la conservazione della biodiversità e per il mantenimento degli equilibri naturali.
Oltre al suo valore naturalistico, la Riserva è anche un’area di grande interesse storico e culturale. Le città e i borghi che sorgono lungo il Po raccontano secoli di storia, con architetture, tradizioni e attività legate al fiume. Essere riconosciuti come Riserva della Biosfera significa non solo proteggere l’ambiente, ma anche promuovere uno sviluppo sostenibile che armonizzi l’attività umana con la conservazione della natura. L’obiettivo è quello di valorizzare il territorio, sostenendo l’agricoltura locale, il turismo ecologico e le pratiche di gestione sostenibile delle risorse naturali. Recentemente è iniziato un percorso di allargamento della Riserva, con l’obiettivo di contribuire a rafforzare l’identità rivierasca di tutti i Comuni sul Grande Fiume e rendere ancora più significativa la gestione coordinata e sostenibile del fiume Po in termini ambientali, sociali ed economici.
Sono otto i Comuni tra Oltrepò e Basso Pavese (Arena Po, Belgioioso, Campospinoso Albaredo, Portalbera, San Cipriano Po, San Zenone al Po, Spessa, Zerbo) tra i 19 dell’asta rivierasca del Po (di Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto) che hanno fatto domanda per entrare a far parte della Riserva, attraverso le manifestazioni di interesse formalizzate dai consigli comunali. La Riserva della Biosfera Po Grande rappresenta dunque un laboratorio a cielo aperto, in cui natura, cultura e innovazione si incontrano per costruire un futuro più verde e sostenibile. Ne parliamo con Serafino Carnia, Vicepresidente della Provincia di Pavia.

Serafino Carnia
Vicepresidente Carnia, cosa significa questo allargamento della Biosfera Po Grande?
«È l’inizio di un percorso che andrà a coinvolgere altri otto Comuni della Provincia di Pavia, contribuendo alla valorizzazione e tutela del territorio. Il nostro obiettivo è coniugare la conservazione dell’ambiente con uno sviluppo economico sostenibile. Questo progetto rappresenta una grande opportunità, anche per accedere a bandi e finanziamenti, oltre a creare una maggiore sinergia tra i vari territori coinvolti».
Qual è il valore strategico di questa espansione?
«L’allargamento della Biosfera Po Grande permetterà di creare una connessione tra la Biosfera Ticino Val Grande Verbano e la Biosfera del Delta del Po, garantendo così una continuità territoriale con la presenza di eccellenze ambientali. Questo favorirà lo sviluppo di sinergie tra i territori e i residenti. Parliamo di una popolazione di circa 550.000 abitanti che trarranno beneficio da questa iniziativa».
La Biosfera non significa solo tutela ambientale, ma anche promozione del turismo lento?
«Assolutamente sì. Uno degli obiettivi è proprio quello di incentivare un turismo lento e sostenibile, in equilibrio con il progresso economico. Puntiamo a un futuro più inclusivo e rispettoso dell’ambiente, promuovendo attività per uno sviluppo sostenibile del territorio. Far parte della rete della Riserva della Biosfera significa conservazione della biodiversità, ma anche progresso sociale ed economico».
Quale sarà il ruolo della Provincia in questo progetto?
«La Provincia avrà un ruolo attivo e partecipe, supportando l’integrazione di questi territori nella Biosfera. È fondamentale coinvolgere cittadini, associazioni e istituzioni, affinché questa espansione porti vantaggi a tutti nel rispetto dell’ambiente».
Oltre agli otto Comuni e alla Provincia, quali altri enti sono coinvolti?
«Un attore chiave è il Parco del Ticino, che con il suo Presidente Ismaele Rognoni gioca un ruolo fondamentale nella gestione della zona a ovest. Inoltre, saranno protagonisti il soggetto coordinatore, ovvero l’Autorità di Bacino del Fiume Po, i Comuni e le amministrazioni locali, chiamati a collaborare per sviluppare sinergie efficaci e progetti condivisi. L’espansione della Riserva della Biosfera Po Grande rappresenta un passo fondamentale per la tutela ambientale e lo sviluppo sostenibile del territorio. Grazie alla collaborazione tra enti locali, istituzioni e cittadini, il Grande Fiume potrà diventare sempre più un modello di gestione integrata e valorizzazione del paesaggio».