di Raffaella Costa
La Battaglia di Pavia si svolse il 24 febbraio 1525 e segnò un punto di svolta nella storia europea. In questo scontro si affrontarono le forze imperiali di Carlo V e l’esercito francese di Francesco I. La vittoria schiacciante di Carlo V portò alla cattura del re francese e innescò una serie di eventi che ridisegnarono l’assetto politico dell’Europa. Il combattimento segnerà la fine di un’epoca e anche il prevalere dei cannoni e delle armi da fuoco sugli assalti della cavalleria pesante. Da qui in poi cambieranno definitivamente le tattiche di combattimento e Pavia verrà ricordata come la città che ha fatto entrare la guerra nell’Età moderna.
Luoghi simbolo della storica battaglia sono il convento di San Lanfranco dove Francesco I si rifugiò prima dell’assedio, la piccola frazione di Due Porte, a San Genesio, dove gli spagnoli aprirono tre brecce nelle mura del Parco Visconteo, il Parco stesso, teatro degli scontri, il Castello di Mirabello che venne occupato dall’artiglieria pesante e la Cascina Repentita, al confine tra Borgarello e Pavia, che accolse Francesco I quando venne fatto prigioniero e dove si cucinò per la prima volta quello che oggi è un piatto simbolo della città: la Zuppa alla Pavese.
I 500 anni della Battaglia di Pavia saranno celebrati nel 2025 con un ricco calendario di eventi che punta ad attirare turisti da tutto il mondo. Il programma, promosso da Comune di Pavia, Camera di Commercio di Pavia, Fondazione Banca del Monte di Lombardia e Università di Pavia, vede come punto forte la presenza, per la prima volta a Pavia, dei sette arazzi della Battaglia di Pavia conservati al Museo di Capodimonte e in questo momento in tour per l’America. Alla realizzazione degli eventi lavora un comitato esecutivo di cui fa parte anche Marco Galandra, autore di numerosi libri di storia locale e da sempre grande appassionato della Battaglia di Pavia.

Galandra ha dedicato un libro alla Battaglia di Pavia
Galandra, finalmente sta per arrivare il momento da lei tanto atteso, un grande evento dedicato alla Battaglia di Pavia. Come si sente?
«È una doppia soddisfazione, sia personale che da pavese, perché sono tanti anni che aspetto una manifestazione di grande richiamo sulla battaglia. Abbiamo guardato al quinto centenario come una meta che si avvicinava per far rivivere e ricordare al meglio questo importantissimo avvenimento che in passato è stato un po’ dimenticato dalla nostra città».
Che ritorno si aspetta per la città?
«Sinceramente molto. Stiamo tutti lavorando con l’obiettivo di offrire a Pavia di rilanciarsi, di farsi conoscere attraverso tutte le manifestazioni che stiamo organizzando e che ci auguriamo attirino molti turisti, non solo dall’Italia ma anche dall’estero. Presenteremo l’evento anche presso le ambasciate italiane di Spagna e Francia. Storia e memoria sono un patrimonio da valorizzare e la nostra città ne ha bisogno».

La rievocazione di un accampamento
Qual è l’aneddoto più conosciuto legato alla Battaglia di Pavia?
«L’aneddoto più famoso è legato alla nascita della Zuppa alla Pavese. Non ci sono documenti sull’argomento, ma si sa che a un certo punto, poco dopo la Battaglia, cominciò a circolare la storia del re che, appena preso prigioniero, per rifocillarsi consumò questo piatto contadino che gli era stato offerto in fretta e furia. Un piatto a base di brodo di carne, un uovo e un pezzo di pane secco. Un secondo aneddoto è legato al generale francese La Palice. Deriva da una storpiatura alla canzone che i suoi soldati scrissero dopo la sua morte. L’originale diceva più o meno che “se non fosse morto farebbe ancora invidia” ma è stato storpiato in “se non fosse morto sarebbe ancora in vita“. Frase passata alla storia come la più ovvia e inutile. Ancora oggi noi, per indicare qualcosa di ovvio, diciamo che è “lapalissiano”».

La zuppa che conquistò il re
Si poteva fare qualcosa di più e di meglio per arrivare a questo evento?
«Lo stato del Castello di Mirabello resta l’unica spina nel mio fianco. Il Comune di Pavia l’ha acquistato più di vent’anni fa e purtroppo, nonostante piccole manutenzioni, è ancora da rimettere a posto. Se si fosse cominciato un po’ di anni fa a intervenire, in occasione del quinto centenario avrebbe potuto essere il punto di riferimento delle celebrazioni»
Gli eventi in programma nel 2025
- 21-23 febbraio 2025: Rievocazione Storica al Castello di Mirabello, con la partecipazione di oltre 500 figuranti provenienti da tutta Europa.
- Marzo 2025: Corri Battaglia di Pavia, una gara podistica che attraverserà i luoghi storici della battaglia.
- 7-9 aprile 2025: Convegno scientifico internazionale “Pavia 1525. Una battaglia epocale in un mondo che cambia”, presso l’Università di Pavia e i Collegi Universitari, con la partecipazione di storici e studiosi di fama mondiale.
- Febbraio – dicembre 2025: Mostra multimediale “La battaglia di Pavia, 24 febbraio 1525: i tempi, i luoghi, gli uomini”, al Castello Visconteo di Pavia, che offrirà un’immersione multimediale nel contesto storico della battaglia.
- Settembre – dicembre 2025: La mostra “Pavia 1525: la città, le arti, la battaglia” sempre al Castello Visconteo. La mostra, curata da Francesco Frangi, Pietro Cesare Marani, Mauro Natale e Laura Aldovini nonché da Carmine Romano, intende – da una parte – restituire al grande pubblico la splendida fioritura artistica e culturale che la città di Pavia conobbe nel Rinascimento, nella fase storica che precede e conduce all’evento per certi versi catastrofico del 1525, dall’altra sorprendere il visitatore con la raffigurazione della battaglia, concepita e realizzata pochissimi anni dopo, negli spettacolari arazzi del Museo di Capodimonte, eccezionalmente concessi in prestito per il Cinquecentenario, tessuti negli anni 1530-1532 dalla manifattura fiamminga di Jan e Willem Dermoyen su disegni di Bernard von Orley.