di Raffaella Costa
Le strade di Vigevano si preparano il 14 e 15 settembre a essere invase dalle piume e dai ritmi della corsa dei bersaglieri, in occasione del grande raduno regionale che coinvolgerà i rappresentanti del Corpo non solo della Lombardia, ma di diverse zone d’Italia. Le fanfare, simbolo inconfondibile dei bersaglieri, squilleranno per chiamare a raccolta militari e cittadini in un evento che promette di portare in città allegria, amore per la Patria e un profondo rispetto per la storia di questo glorioso corpo militare fondato nel 1836 su proposta di Alessandro La Marmora. Saranno due giorni di festa per la città ducale che attende migliaia di presenze e che apre la prima scuderia del Castello per un evento collaterale: la mostra di divise storiche e cimeli curata dal Museo Storico Mussini di Novara. «È un grande onore per Vigevano ospitare il raduno regionale dei Bersaglieri: saranno due giornate di festa nel segno dell’amore per il nostro Paese – dice il sindaco, Andrea Ceffa. – Questo raduno è anche l’occasione per valorizzare la grande tradizione di questo importante corpo dell’Esercito Italiano, la sua storia passata e quella attuale. Le bandiere tricolori, che da giorni adornano la nostra città, il 14 e il 15 settembre sventoleranno al suono delle fanfare trasmettendo tanta allegria ed energia, coinvolgendo l’intera città».

Il presidente vigevanese Ugazio
A raccontarci nei dettagli questo straordinario evento è Pier Luigi Ugazio, presidente della Associazione Bersaglieri di Vigevano.
Presidente, come e quando è nata l’idea di un evento di questa portata?
«Sono due anni che stiamo lavorando a questo raduno che, come tutti quelli simili della nostra Arma, ha un’organizzazione complessa. L’idea è nata nel 2022, quasi per caso, durante un pranzo con il nostro generale Pocheschi e il primo cittadino di Vigevano. Sembrava quasi una battuta, invece il sindaco Ceffa ha colto subito la portata dell’evento, nonché il richiamo che avrebbe avuto la città, e ha detto subito sì. Un appuntamento interregionale così importante a Vigevano c’è stato solo nel lontano 1966, quando abbiamo inaugurato la nostra sezione. Sono molto orgoglioso e felice di riportare questo fine settimana un’ondata di bersaglieri nella mia città».
Che cosa vi aspettate?
«I numeri parlano già da soli. Il 15 settembre sfileranno oltre mille bersaglieri provenienti da Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Liguria. Se contiamo che quasi tutti arriveranno accompagnati da qualche familiare è facile stimare che a Vigevano ci sarà un’invasione di 3/4mila persone, senza contare il pubblico che è sempre molto numeroso. Vigevano da giorni è addobbata con il Tricolore, invitiamo i cittadini ad esporlo per rendere ancora più grande questa festa».
Parliamo del programma delle due giornate, partendo dal sabato.
«Nel pomeriggio del 14 i fanti piumati deporranno corone al Monumento ai Caduti, un gesto simbolico che rappresenta il profondo legame con la storia e il rispetto verso chi ha dato la vita per il Paese. Renderà gli onori la Fanfara Locatellli di Abbiategrasso. A seguire, ci sarà un altro importante momento istituzionale: il Medagliere Regionale dei Bersaglieri sarà consegnato in custodia al sindaco di Vigevano, un atto che simboleggia la continuità tra l’istituzione militare e la città che li ospita. Dopo la cerimonia ufficiale, i bersaglieri nel pomeriggio parteciperanno alla Santa Messa in onore di tutti i caduti. La giornata culminerà con un emozionante concerto in piazza Ducale della Fanfara Scattini di Bergamo, alle 21».
Domenica sarà la giornata clou, cosa ci attende?
«Certo, il 16 è il grande evento cremisi. L’ammassamento sarà già alle 8 in piazza del Mercato. Quindi il ricevimento delle autorità e l’esposizione, dalle 9, di mezzi militari presso il cortile del Castello Sforzesco. Il corteo inizierà a sfilare per le vie della città alle 10,30 con la tradizionale corsa dei 180 passi al minuto cadenzata da diverse fanfare e seguita da tutte le sezioni presenti di bersaglieri. Alle 13 ci sarà il pranzo alla Cavallerizza con oltre 500 partecipanti».
Perché nel 2024 un raduno di questo genere continua ad avere un forte richiamo di pubblico?
«I bersaglieri portano allegria, anche con le loro canzoni. Quando sfiliamo di corsa tutti si affacciano alla finestra e ci applaudono. Pensi che quest’anno abbiamo coinvolto i ragazzi di una scuola media di Vigevano che sfileranno con noi. Ebbene, non ho mai visto dei ragazzi così felici e coinvolti nell’imparare le regole per stare al passo con noi e le nostre canzoni».
Un simbolo inconfondibile del bersagliere è il cappello piumato decorato con piume di gallo nero che esprime, tra l’altro, il motto non scritto del Corpo: agilità, velocità e resistenza. Indossato con orgoglio, è diventato un’icona nella storia militare italiana e un simbolo del patriottismo e della dedizione che da sempre caratterizzano i bersaglieri. Se per caso doveste trovare una piuma sulle strade di Vigevano, raccoglietela. Si dice porti fortuna.