di Claudio Micalizio
Le sere d’estate sono un rituale che ha il sapore della spensieratezza tipica delle ore rubate alla calura e allo stress della vita in città: il passeggio lungo il viale delle Terme e in quell’immenso polmone verde che è il parco, le chiacchiere tra amici seduti ai tavolini di bar e ristoranti, i capannelli di giovani vicino alla fontana o attorno ai locali più frequentati. E poi ci sono le piscine, i campi di tennis e di padel o il golf che, soprattutto nei weekend, sono frequentati anche di giorno e contribuiscono a dare il sapore della vacanza. Salice, in fondo, è questo da sempre ed è ancora più bello vederla così, dopo il periodo buio del Covid. Ma rispetto a qualche anno fa, quando in una storica campagna pubblicitaria la celebre frazione del Comune di Godiasco veniva definita “la perla dell’Oltrepò pavese”, qualcosa è cambiato: la chiusura delle Terme, la più importante azienda del settore turistico provinciale, ha ridotto inevitabilmente il numero delle presenze e cambiato anche il target dei frequentatori, oggi in grande parte più giovane e con esigenze di divertimento differenti. Ecco perché Fabio Riva, il sindaco, aspetta con trepidazione l’ormai imminente avvio del progetto che consentirà la riapertura degli impianti termali, tappa importante per rimettere in modo anche le attività alberghiere, e farà poi da volano al ritorno di un turismo più adulto e “formato famiglia”.
Che estate è per Godiasco Salice Terme?
«Un’estate decisamente anomala perché il tempo, quest’anno, non è stato clemente e questo ha sicuramente penalizzato molto gli operatori e ha provocato un ritardo nella partenza della stagione. Per fortuna, però, nelle ultime settimane la situazione è decisamente migliorata e oggi il colpo d’occhio, guardando la piscina o i locali serali, conferma che Salice Terme funziona sempre: siamo e restiamo la località di riferimento per tutto il territorio, grazie anche a una bella offerta di locali di qualità per il divertimento di giovani e meno giovani. E credo che, rispetto ad altre località, a noi non manchi nulla: cioè non abbiamo bisogno di feste o sagre, che anzi finirebbero per penalizzare i nostri bar, pub, discopub e le discoteche che vivono in modo particolare nel periodo estivo».
Però è innegabile che con la fine del termalismo qualcosa sia cambiato rispetto al passato e che in molti, a Salice e fuori, confidano nel ritorno di quell’attività: che ruolo ha avuto l’amministrazione nella transizione?
«Sicuramente da quando le Terme di Salice hanno chiuso, nel novembre 2017, la località ha sofferto tanto e abbiamo visto un sensibile ridimensionamento delle attività commerciali: alcuni hotel hanno chiuso (oggi di fatto ne sono aperti soltanto tre e soltanto nel periodo da Pasqua a ottobre), alcuni negozi hanno chiuso mentre, come dicevo, continuano a funzionare gli altri locali serali anche se, ovviamente, soprattutto nel periodo estivo. Prima c’erano più realtà che restavano aperte per quasi tutto l’anno. Ecco, in quest’ultimo ambito Salice ha sofferto poco: è cambiata un po’ la tipologia della clientela, che oggi è soprattutto giovane, ma a parte la forte stagionalità il settore ha tenuto. Abbiamo affrontato due anni di Covid, e anche questo non ha certamente aiutato. In queste fasi così complesse, la nostra amministrazione è stata vicina alle attività del settore nell’immediato, cercando di assecondarne le esigenze, ma da anni stiamo lavorando soprattutto per preparare il futuro in vista della riapertura delle Terme».
Dopo l’entusiasmo iniziale, i tempi sembrano essersi rallentati e tra gli operatori si respira anche un po’ di scetticismo…
«Posso comprendere che ci sia grande attesa ed è assolutamente normale anche la fibrillazione ma basta fare un excursus velocissimo sui tempi di questa vicenda per rendersi conto che non sono ritardi dovuti all’imprenditore o all’amministrazione, bansì a situazioni burocratiche che hanno portato a parecchi rallentamenti. Dopo la chiusura nel 2017 e la dichiarazione di fallimento a febbraio 2018, le terme sono state acquisite all’asta nel luglio 2021; a novembre successivo c’è stato il saldo del pagamento e il 6 giugno 2022 è stato redatto l’atto. Essendo un immobile con importanti vincoli anche e soprattutto monumentali, esiste per legge una prelazione a favore di enti superiori, in questo caso della Sovrintendenza, che si è espressa nei 60 giorni successivi e quindi la consegna delle chiavi alla nuova proprietà è avvenuta soltanto il 30 novembre 2022. A quel punto sono cominciati i rilievi sia per verificare quali interventi realizzare e per redigere il progetto che è stato portato all’attenzione della Sovrintendenza per essere infine approvato lo scorso 20 maggio».
«La società proprietaria delle Terme di Salice in questo momento sta ultimando i preparativi per l’apertura delle Terme Milano San Siro. Appena questo intervento sarà inaugurato, si presume entro fine anno, sicuramente inizieranno i lavori anche a Salice: dopo il via libera della Sovrintendenza, il progetto è in mano ai soci per le opportune valutazioni e, appena arriverà in Comune, lo porteremo immediatamente all’attenzione del consiglio comunale per il rilascio del permesso di costruire in deroga, così da iniziare i lavori che dovranno essere assolutamente terminati entro dicembre 2026 per poter aprire nei primi mesi del 2027».
Una scadenza perentoria, entro cui dovranno arrivare a compimento anche i lavori che il Comune di Godiasco Salice Terme ha messo a punto per il restyling della località…
«I due percorsi devono viaggiare parallelamente, con lo stesso cronoprogramma. L’amministrazione comunale sta lavorando a un progetto molto vasto e importante tramite un bando Arest di Regione Lombardia che ci è valso un finanziamento di un milione e ottocentomila euro che impone che i lavori vengano realizzati entro quella data e che siano conclusi contestualmente all’attuazione degli investimenti privati che, quindi, hanno consentito l’erogazione di questo importante contributo. Noi intendiamo riqualificare l’ingresso di Salice e quindi le principali vie di accesso al centro della località, via Diviani e viale delle Terme, ma poi sistemeremo anche il grande Parco, realizzeremo il collegamento della Greenway che consente di viaggiare in bicicletta da Voghera a Varzi, la realizzazione di un marciapiede illuminato nella zona del campo sportivo proprio per accedere più agevolmente all’ultimo parcheggio di Salice. Questi e altri interventi permetteranno di rendere la nostra località ancora più attrattiva e accogliente e sono il frutto di un lavoro sinergico tra diverse istituzioni: oltre al già citato contributo regionale, c’è l’intervento della Provincia di Pavia e il contributo del Comune di Godiasco per un totale di oltre due milioni di euro, e per come è strutturato il bando, gli interventi di privati e degli enti pubblici dovranno concludersi entro la primavera 2027. Ma altri lavori sono pronti a partire e non riguardano soltanto il territorio salicese: ammoderneremo la rete dell’illuminazione pubblica con l’installazione di lampade Led al posto di quelle tradizionali anche nel capoluogo e nelle altre frazioni. Poi, man mano che verrà installata la fibra, asfalteremo tutte le strade».
Come si immagina la Salice del futuro?
«Sicuramente me la immagino legata alla riqualificazione delle terme, che è un passo fondamentale, ma in questi anni abbiamo lavorato per potenziare anche l’immagine di una località sempre più turistica rivolta ai giovani: il nostro obiettivo è di arrivare a contare non meno di centomila visitatori all’anno e di poterli spalmare, come in passato, nell’arco di tutti i 12 mesi… L’idea è di offrire una località per tutte le esigenze: accogliente per chi la sceglie per vivere l’esperienza termale e poi cerca occasioni di relax e divertimento sul territorio, ma anche per i giovani, con l’intento poi di riportare qui anche quel turismo “formato famiglia” che sceglie i locali per una serata in compagnia ma che può trascorrere sul territorio anche un periodo di vacanza come accadeva in passato. Salice, presto, avrà strutture e opportunità per diventare la meta ideale per tutte le esigenze».
Se Salice è la località più nota, l’intero comprensorio di Godiasco, con il suo capoluogo e le altre frazioni, è ricco di spunti e di occasioni per i turisti che vogliono scoprire l’Oltrepò in modo più tranquillo tra cultura, ambiente e tradizioni: ci suggerisce qualche motivo per visitare la sua località?
«Godiasco è la porta della Comunità Montana e, come le altre località della Valle Staffora, è veramente un comune ricco di occasioni da vivere per qualche ora di relax o una vera e propria vacanza. Basti pensare che abbiamo un territorio di 20 km² e mezzo con 3250 abitanti sparsi tra il borgo principale, che ha un valore storico considerevole perché vanta circa mille anni di storia e rappresenta l’eredità del marchesato dei Malaspina, che in passato comandavano sul territorio, e nasce lungo della Via del Sale che consentiva ai mercanti di raggiungere il mare per commercializzare le merci che arrivavano dall’Oriente verso la Pianura padana. A Godiasco esisteva un casello dove si pagavano le tasse e questo garantiva anche protezione ai viandanti e ai commercianti, favorendo lo sviluppo della località che oggi merita di essere esplorata: dal vecchio mulino alle corti, dalle strade alle cantine sino alla piazza, recentemente riqualificata, tutto ci riporta a quell’epoca così importante e ricca di storia. Abbiamo due edifici storici, il palazzo Malaspina e il palazzo Pedemonte, e un prezioso archivio storico che custodisce decine di migliaia di documenti della storia del marchesato. Ma sono suggestive anche le altre frazioni, tra cui quelle più conosciute di Gomo, San Giovanni e Montalfeo, per non parlare delle colline circostanti che a giugno, quando inizia la fioritura della lavanda, si colorano di un viola bellissimo che attrae visitatori anche dall’estero. Godiasco Salice Terme è davvero il biglietto da visita della Comunità Montana e del turismo dell’Oltrepò: gli impianti per fare sport e divertirsi, le terme, i luoghi d’arte, i percorsi storici e culturali, un paesaggio meraviglioso e la ricchezza dei nostri prodotti agroalimentari, a cominciare dal vino la cui tradizione qui è portata avanti da alcune cantine di assoluta eccellenza. Siamo la meta giusta per chi cerca la vacanza ideale a pochi chilometri dalle grandi città del nord Italia».