Un percorso artistico culturale per rivivere gli antichi fasti del duca di Milano, Ludovico il Moro, non può che partire da Vigevano, luogo simbolo di una corte intorno alla quale ruotavano artisti come Leonardo e Bramante. Si parte da piazza Ducale, una tra le più belle d’Italia, voluta da Ludovico nel 1492 quale ingresso d’onore al Castello. 84 colonne sorreggono i portici abbelliti da affreschi e medaglioni con ritratti di personaggi romani e rinascimentali, elementi araldici e rappresentazioni allegoriche. Uno scalone introduce alla Torre del Bramante (vale davvero la pena salirla!) e al Castello.
Quest’ultimo realizzato nel 1345 da Luchino Visconti ha raggiunto il suo massimo splendore con Ludovico il Moro che ne ha fatto una grandiosa residenza di corte, insieme alle Scuderie e alla Loggia delle Dame dedicata alla moglie Beatrice d’Este. Dirigendosi verso Pavia si può ammirare (solo dall’esterno) la Sforzesca, cascina modello con tenuta di caccia. Agli Sforza è legata, l’introduzione della coltivazione del riso nella tenuta di Villanova di Cassolnovo che Ludovico migliorerà realizzando un sistema di canali di irrigazione, la Roggia Mora. Alle porte di Vigevano l’Ecomuseo della Roggia Mora, ospitato nel Mulino di Mora Bassa realizzato da Ludovico come dono di nozze per Beatrice, presenta una mostra permanente di macchine leonardiane.
Si giunge così in due luoghi simbolo di Pavia: il Castello Visconteo dove nel 1491 Ludovico sposò Beatrice e l’Università a cui Ludovico il Moro donò la casa di Azzone Visconti per riunire tutti gli insegnamenti in un unico edificio. La casa si trovava tra il cortile Volta e quello dei Caduti.
Ultima tappa la straordinaria Certosa di Pavia, a cui Ludovico fece importanti donazioni per ultimarne la costruzione. Pensata come mausoleo sepolcrale della dinastia dei Visconti, ospita nella parte sinistra del transetto, il magnifico monumento funebre di Ludovico il Moro e della sua consorte Beatrice d’Este.
(Eleonora Lanzetti)