Ad una trentina di chilometri dalla piazza del Bramante, a Vigevano, si trova Lomello, la capitale longobarda incastonata tra le risaie lomelline, alla destra del torrente Agogna. Quello che inizia qui, in questo piccolo borgo, è un tour nell’antica Laumellum, snodo importante in epoca romana perché vi transitava la strada che da Piacenza, per Pavia, portava a Torino e ai passi alpini nelle Alpi Cozie.
Non stiamo parlando di un paesino qualsiasi che merita la sosta dopo la visita alla città ducale, ma del luogo che ha fatto da sfondo, in epoca longobarda, alle nozze tra la regina Teodolinda ed il duca di Torino Agilulfo, nel novembre del 590.
Pochi passi, e dal parcheggio accanto al palazzo del Municipio si arriva ad un complesso religioso imponente e di rara bellezza. Una grande chiesa dalla chiara architettura romanico lombarda si palesa al primo sguardo: è la Basilica di Santa Maria Maggiore. Accanto, il Battistero di San Giovanni ad Fontes (VIII secolo), un antichissimo edificio longobardo a forma ottagonale, con i resti dell’originale fonte battesimale.
Un alone di mistero aleggia da queste parti: i locali chiamano la basilica, la “chiesa del diavolo“. Perché? Una leggenda narra che la costruzione fu distrutta dal diavolo e da lui stesso riedificata in una sola notte ma, a causa del sorgere del sole, fu lasciata incompleta. Ecco perché oggi si vedrebbe la facciata parzialmente crollata e le prime due campate senza il tetto. (Il complesso monumentale di Santa Maria Maggiore è aperto -dal aprile a ottobre- il sabato, la domenica e i giorni festivi)
Da visitare anche: la chiesa romanica di San Michele (XII secolo), con un tiburio ottagonale; il Castello (XV secolo), che conserva affreschi cinquecenteschi di pregevole fattura e due mosaici romani ritrovati, e Il Museo degli Stucchi , realizzato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per raccogliere, custodire e valorizzare le testimonianze storico-artistiche più significative della Lombardia medioevale e per raccontare il ruolo centrale svolto dall’antica Lomello in epoca medievale.
(Eleonora Lanzetti)