Un sentiero che collega la grotta di San Ponzo Semola all’Eremo di Sant’Alberto di Butrio, tra boschi di castagni, querce ed avvistamenti di uccelli e farfalle. Il percorso si trova nella zona montana dell’Oltrepo, e permette di riscoprire un vecchio passaggio che un tempo serviva per collegare le frazioni in Val di Nizza.
Una passeggiata di 7 chilometri che parte dalla Grotta di San Ponzo, a tre chilometri circa dal centro del borgo in pietra (che merita anch’esso una visita) e arriva all’Eremo, sui primi rilievi dell’Appennino, isolato tra i boschi. Lungo il percorso, che passa anche da Vignola, località nota per la falesia meta di arrampicatori, dove poter prendere in prestito binocoli e cannocchiali dell’Associazione Iolas, e praticare birdwatching, e bird listening: la cartellonistica guiderà gli appassionati di trekking agli avvistamenti del falco pellegrino, ma anche di cince, pettirossi e picchi muratori.
Si arriva così all’Eremo, a 687 m, su uno sperone calcareo, in posizione panoramica. La costruzione fu iniziata dallo stesso sant’Alberto, che nel 1030 andò ad abitare in solitudine proprio lassù. Il santo guarì miracolosamente dal mutismo il figlio del marchese di Casasco (Malaspina), che in segno di riconoscenza gli edificò una chiesa romanica dedicata alla Madonna. Qui si stabilirono successivamente i monaci che fondarono il monastero di cui rimane attualmente l’ala del chiostrino ed il pozzo e le chiese romaniche di Sant’Antonio con gli affreschi tardo quattrocenteschi, e quella di Sant’Alberto (XII secolo), in cui sono conservate le reliquie del santo. Un luogo di pace che merita di essere raggiunto.
(Eleonora Lanzetti)