Una piacevole passeggiata per fare il pieno di storia, arte e cultura. È quella che parte dal Castello Visconteo di Pavia, che ospita i Musei Civici, in cui si trovano importanti collezioni permanenti e mostre temporanee. Qui, nel maniero che fu costruito per volontà di Galeazzo II Visconti tra il 1360 e il 1365, è possibile visitare la sezione archeologica e altomedievale con gli splendidi reperti romani, goti e longobardi; la sezione Romanica, Gotica e Rinascimentale, la Pinacoteca Malaspina con opere dal XIV al XVI secolo (attualmente chiusa per lavori), la Sala del modello ligneo del Duomo, la Pinacoteca del Seicento e Settecento, la cosiddetta “Sala del collezionista” (in riallestimento) e la “Biblioteca di corte”, la Quadreria dell’Ottocento, la Collezione Morone, i Paesaggi pavesi del ‘900, il Museo del Risorgimento e la sezione di Scultura moderna e Gipsoteca. Dopo aver fatto il pieno di bellezza, si percorrono i giardini del castello, sino all’uscita su viale XI Febbraio. Si imbocca via Liutprando, via Griziotti (il tragitto è di soli 200 metri) e si arriva in Piazza San Pietro in Ciel d’Oro, che ospita la meravigliosa basilica.
![](https://paviaeleterrepavesi.wayglo.it/wp-content/uploads/sites/7/2023/02/Castello-Visconti-statue.jpg)
Il Comune di Pavia ha acquistato il Castello Visconti nel secolo scorso e ne ha fatto la sede dei Musei Civici
Il suo cielo è davvero d’oro, sopra l’Arca di Sant’Agostino, e accoglie i fedeli e i visitatori che vi fanno ingresso, con sorprendente maestosità. La Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, a Pavia, è, insieme al San Michele Maggiore, la basilica più importante della città, e anche quella maggiormente presente nella storia. Una basilica che conobbe il massimo splendore in epoca longobarda, con il re Liutprando, proprio quando arrivarono dai Saraceni le reliquie di Sant’Agostino.
![](https://paviaeleterrepavesi.wayglo.it/wp-content/uploads/sites/7/2023/02/shutterstock_1176019576.jpg)
La Basilica di San Pietro in ciel d’oro
Di epoca romanica, costruita nel 1100 sul luogo dove era sepolto Severino Boezio, mostra una facciata a capanna, tripartita, in cotto, con decori in arenaria e da una loggia cieca sormontata da una cornice in cotto. L’interno, l’impostazione è a tre navate con absidi, e custodisce anche una cripta – dove si trova la sepoltura di Severino Boezio (ne parla anche Dante nella Divina Commedia, ndr), e un oratorio. Il nome in Ciel d’Auro farebbe riferimento a un mosaico absidale in tessere d’oro.
(Eleonora Lanzetti)