Si dice che Voghera sia il centro del mondo. Lo sostiene una leggenda secondo la quale Dio in persona ha tracciato le misure del nostro pianeta ponendo la punta di un compasso colossale in piazza Duomo. Ha svolto il suo lavoro nel silenzio cosmico di un universo agli albori, rotto solo dal canto già lontano del Bing bang.
Forse.
Ma Dio ha lasciato una traccia: una grossa pietra, con un foro al centro, che si racconta sia stata trovata proprio nel mezzo della piazza.
Quel che è certo è che Voghera è una città tutta da scoprire, meglio se a piedi, con tutte le condizioni meteo, complici i bei portici che proteggono ogni passeggiata tingendola di una familiarità incantata.
Per conoscere il cuore pulsante di Voghera c’incamminiamo su un sentiero breve di circa un chilometro e mezzo. Può durare una mattina, un pomeriggio o anche un’intera giornata: è d’obbligo infatti, anche soffermarsi nei deliziosi bar del centro storico o fermandosi a fare acquisti nelle botteghe.
La prima tappa è la Chiesa di San Rocco in piazzetta Provenzal. Il suo aspetto è luminoso ma umile e fa venire subito voglia di entrare. La sua costruzione risale al 1525: allora, il propagarsi delle epidemie ammorbava di paura i vogheresi e San Rocco – insieme a San Bovo compatrono di Voghera – era particolarmente venerato poiché aveva sconfitto la peste. Nella chiesa colpisce la presenza della reliquia di un braccio di San Rocco con i frammenti di due dita del santo: tali resti impongono una sosta prima di inoltrarsi nella magia della storia al Castello Visconteo, in piazza Castello, a cui si giunge attraverso via Cairoli.
La pienezza compatta delle forme di questo edificio tradisce la sua origine altomedievale che risale al X secolo, quando la sua funzione era quella di difendere la popolazione dalle ripetute scorribande barbariche. Una sosta davanti alle mura richiede almeno una foto. L’interno, poi, riserva tesori pittorici come gli affreschi del Bramantino, allievo di Bramante.
Proseguendo la passeggiata su via Cairoli, fino a imboccare via Giuseppe Garibaldi, si arriva a Casa Nava. Si tratta di una costruzione pregevole, che risale agli inizi del 1900 e che offre uno spaccato di come doveva apparire questa parte della città in epoca tardo-medievale. Sono belle le arcate ogivali del porticato e le finestre con archi a sesto acuto che si affacciano sulla strada: un pezzo di passato e di storia da sublimare con un’altra sosta.
Infine, si raggiunge il cuore pulsante di Voghera: Piazza Duomo. Qui, sorge il Duomo di San Lorenzo e l’elegante Municipio ma è , soprattutto, punto di ritrovo della vita cittadina anche grazie al mercato. È molto piacevole sostare ai tavolini dei bar nelle belle giornate di primavera e anche fermarsi a mangiare nei gustosi ristoranti che offrono prelibatezze del territorio.
Il Duomo, poi, è probabilmente il monumento più rappresentativo della città. Venne costruito nel 1605 sui resti di una preesistente chiesa del X secolo, e all’interno conserva una serie di interessanti opere d’arte antiche, tra cui un affresco quattrocentesco e un imponente organo. Qui, hanno trovato dimora anche le spoglie di San Bovo, patrono della città, morto a Voghera nel 986. Sono custodite sotto l’altare maggiore dal 1953.
Infine, è bello immettersi nella vita cittadina respirandola a pieni polmoni nella lunga via Emilia, particolarmente vivace nei weekend quando i vogheresi l’attraversano in lungo e in largo ritrovandosi per fare due chiacchere. Il sabato, soprattutto, via Emilia si anima con gli stand dedicati ai laboratori artigianali dell’Oltrepò.
Da non perdere!
(Eleonora Lanzetti)