Organizzare una gita fuori porta oppure un weekend in Oltrepò Pavese significa assaporare il gusto del viaggiare slow, tra paesaggi da cartolina, piccoli borghi, castelli e colline costellate da vigneti, zafferano e lavanda. Sono diverse le mete che vale la pena di segnare sulla mappa. Ne consigliamo cinque, tre di queste inserite nel circuito dei Borghi più belli d’Italia. Antiche atmosfere, offerta enogastronomica d’eccellenza, e tradizioni dalla storia millenaria sono il leit motiv dell’itinerario.
Varzi, la città dei Malaspina, tra torri, portici e salami pregiati
Varzi, incastonato nel cuore della Valle Staffora, lungo la Via del Sale, è una perla medievale. Il Castello dei Malaspina domina il centro storico, come le sue torri: Torre di Porta Soprana e la Torre di Porta Sottana, entrambe edificate nel Medioevo a controllo e difesa del borgo dagli attacchi nemici. Passeggiare per le viuzze acciottolate e i portici di Varzi significa fare un tuffo nel passato: le case in pietra, le botteghe storiche e i localini gestiti da giovani che hanno voluto valorizzare le bellezze del proprio territorio, renderanno piacevole la permanenza.
Varzi è anche tappa enogastronomica di rilievo: non si può arrivare quassù senza gustare una fetta di Salame di Varzi Dop, i tipici ravioli di brasato annaffiati da una buona bottiglia di Pinot Nero, e chiudere in bellezza con la tradizionale torta di mandorle.
Fortunago, il borgo cartolina de “Il Capitale Umano”
A Paolo Virzì, questo piccolo paesino abbarbicato sulle colline che dividono le valli della Coppa e dell’Ardivestra è risultato ideale per girarci “Il Capitale Umano”, tanto da averci ambientato parecchie scene. Fortunago fa parte del club dei borghi più belli d’Italia ed è caratterizzato da stradine e viottoli in porfido e da case basse in pietra, in puro stile medievale. Una passeggiata per il minuscolo centro, sino alla Chiesa di Santa Maria e San Giorgio (da visitare) termina con un pranzo tipico in trattoria, aspettando di proseguire ad ammirare il tramonto lungo la strada panoramica di Costa Cavalieri, ad una manciata di minuti dal borgo.
Zavattarello: arte e un bosco incantato ai piedi del Castello
Anche Zavattarello come Fortunago e Varzi, fa parte del circuito dei borghi più belli d’Italia. Si trova nell’alta Val Tidone ed è uno dei più antichi insediamenti di tutto l’Oltrepò Pavese. Il borgo è cintato ancora dalle antiche mura dominate dal Castello Dal Verme (visitabile con tour guidato). La visita dura circa un’ora e permette di scoprire le belle sale e gli appartamenti della famiglia Dal Verme. All’interno della Rocca si trova anche un Museo d’Arte Contemporanea.
Un’altra tappa obbligata a Zavattarello, oltre alla consueta passeggiata per il centro storico, è una visita al ” Magazzino dei ricordi”, museo che raccoglie piccoli utensili, attrezzature ed arredi dei secoli scorsi, ricavato all’interno della cascina Mirani. Un momento ludico-didattico perfetto se viaggiate con bambini che apprezzeranno anche un’altra attrazione, ai piedi del Castello: il Bosco Incantato. Un percorso magico nella natura incontaminata, tra personaggi curiosi e protagonisti delle favole.
Golferenzo: patria dei vini D.O.C.
Un piccolo agglomerato di case dalle quali svettano i resti del Castello Medievale e la Chiesa di Nicolò, immerso tra i vigneti dei vini iconici del territorio. Siamo a Golferenzo, un’altra tappa del tour tra i borghi più belli dell’Oltrepò Pavese, dove fare un giro per cantine a degustare Pinot Nero, Riesling, Moscato e bollicine Metodo Classico che accompagnano salumi e formaggi della zona.
San Ponzo: dal borgo in pietra alle Grotte

Un accesso alle Grotte di San Ponzo, note in tutto il mondo
Un’altra perla silenziosa dove il tempo sembra essersi fermato a tempi antichi: San Ponzo, frazione del comune di Ponte Nizza, sulla riva sinistra del torrente Staffora, è una meta che vale la pena di visitare in ogni periodo dell’anno, anche in bicicletta, essendo lungo la Greenway che collega Voghera a Varzi. La piazzetta della chiesa in stile romanico lombardo segna l’inizio della passeggiata tra vicoli e case in pietra. Da qui si snoda anche un piacevole trekking adatto a tutti, sterrato e pianeggiante, attraversa una zona boschiva sino alle Grotte di San Ponzo, luogo in cui l’eremita omonimo si narra avesse trascorso gli ultimi anni della sua vita.
(Eleonora Lanzetti)