Tutto iniziò tra il VI e il VII secolo quando i Longobardi ebbero la necessità di individuare un collegamento sicuro – visto che attraversava il territorio bizantino – tra la città più importante al nord, Pavia, e i Regni del Sud, Spoleto e Benevento. Quando il controllo sul territorio passò dai Longobardi ai Franchi alla strada venne dato il nome di via Francigena, “strada originata dalla Francia”. Sul finire del primo Millennio il pellegrinaggio cominciò a diventare un fenomeno di massa e la via Francigena veniva giornalmente percorsa da chi voleva raggiungere Roma (e magari continuare sulla via Appia verso sud per imbarcarsi per la Terra Santa) e chi si dirigeva a nord per imbarcarsi a Luni o per proseguire a piedi verso il Moncenisio con meta finale Santiago di Compostela.
Sempre sul finire del primo Millennio, Papa Giovanni assegnò l’incarico di Arcivescovo di Canterbury a Sigerico che partì da Roma, annotando tutte le mansioni presso cui pernottò lungo il viaggio: il suo diario divenne la fonte più autorevole per identificare il tracciato originale dello storico percorso, che nel corso dei secoli ha finito per frazionarsi in numerosi itinerari. L’attuale via Francigena è lunga oltre tremila chilometri e congiunge Canterbury a Roma e a Santa Maria di Leuca attraversando cinque stati, sedici regioni e oltre seicento comuni.