di Raffaella Costa
Un turismo che cerca autenticità, esperienze e bellezza fuori dai soliti circuiti. È questa la grande occasione per la provincia di Pavia, secondo Barbara Mazzali, assessore al Turismo di Regione Lombardia. In questa intervista ci racconta come il volto del turismo stia cambiando, quali sono le potenzialità ancora inespresse del territorio pavese e che ruolo potrà giocare in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Un’occasione irripetibile per far scoprire al mondo vigneti, borghi, risaie e storie che meritano di essere vissute.
Assessore Mazzali, da quando è iniziato il suo mandato, quali sviluppi ha notato nel turismo e nella promozione culturale della provincia di Pavia?
«La provincia di Pavia sta compiendo passi importanti e ha ancora ampi margini di sviluppo. È certamente uno dei territori di maggior interesse per la nostra regione, in particolare per un tipo di turismo d’eccellenza. Penso all’enogastronomia, ai vigneti, al patrimonio dell’Oltrepò Pavese, ma anche alla Lomellina, con le sue risaie, i paesaggi unici e un racconto che arriva fino a Vigevano, città legata anche alla storia della moda italiana».

L’assessore Barbara Mazzali
In che modo la Regione Lombardia sta valorizzando queste potenzialità?
«Pavia è una delle dodici province che stiamo seguendo con particolare attenzione proprio per il suo potenziale ancora inespresso. Il turismo che arriva oggi in Lombardia è cambiato: il 75% è internazionale e tende a superare i classici itinerari iconici. I visitatori non si fermano solo nelle grandi città: le visitano, certo, ma poi scelgono di dormire e prolungare la permanenza nei piccoli borghi. Lo dimostrano i dati: nel 2023 abbiamo registrato un incremento del 22% nelle presenze nelle aree meno conosciute. Questo significa che il nostro è un turismo di qualità, alto spendente, che cerca esperienze autentiche e immersive».
Qualche esempio concreto?
«Penso ad alcune iniziative straordinarie come Camere d’Arte ad Arena Po con la possibilità di vivere letteralmente dentro un museo, a stretto contatto con l’artista, che diventa padrone di casa e accompagna l’ospite in un’esperienza unica. Questo è il tipo di proposta che oggi funziona in Lombardia».
Che ruolo può giocare la provincia di Pavia nel quadro di Milano-Cortina 2026?
«Un ruolo fondamentale. Abbiamo in previsione un aumento di quasi due milioni di presenze in regione grazie alle Olimpiadi, con un indotto economico di quasi tre miliardi di euro. E se alcune aree, come la Valtellina, ospiteranno direttamente le gare, il resto del turismo si diffonderà sul territorio. Già ora molte destinazioni stanno programmando di non chiudere durante l’inverno perché sono quasi sold out, proprio in vista di Milano-Cortina. In questo scenario, anche Pavia è pienamente candidata ad accogliere una parte significativa di questi flussi turistici».