Santa Sofia, frazione di Torre d’Isola, rappresenta un piccolo gioiello di storia e natura, immerso nel paesaggio fluviale del Parco del Ticino. Questo antico centro abitato sorge lungo la “strada della Lomellina”, un’arteria di origine romana che collegava la Gallia con Torino e Pavia. Nel Medioevo, la località si dotò di un porto sul Ticino, diventando un nodo commerciale di rilievo e ottenendo nel XIII secolo lo status di libero comune, poi soppresso nel 1841.
Secondo la tradizione popolare, Santa Sofia era nota come il “Luogo della Sapienza Divina” per la presenza di una sorgente d’acqua a cui venivano attribuiti poteri magici. Un mito affascinante racconta che proprio qui si trovasse il primo nucleo abitato della futura città di Pavia, ripetutamente distrutto da eventi soprannaturali e infine abbandonato.
L’Anello di Santa Sofia ha inizio presso la piccola chiesa di campagna sconsacrata dedicata a Santa Rita da Cascia, situata su un terrazzo panoramico che domina la valle del Ticino. Secondo il racconto tramandato dal cronista Notekero Bàlbulo, durante l’assedio di Pavia del 773-774, Carlo Magno avrebbe fatto costruire dai suoi uomini una chiesa in un solo giorno per poter partecipare più agevolmente agli uffici divini. Al di là della suggestiva narrazione del cronista, è certo che nel IX secolo nei pressi della chiesa sorse una residenza di proprietà regia, dove soggiornarono Ludovico II e Carlo il Calvo. Quest’ultimo, il 28 febbraio 876, emanò proprio qui (in Sancta Suphia iuxta Papiam ) un precetto a favore del vescovo di Cremona, Benedetto.
Nel XII secolo la chiesa era controllata dai monaci di San Pietro in Ciel d’Oro, che possedevano anche un porto sul Ticino a Santa Sofia. Secondo il cronista Opicino de Canistris, la città di Pavia fu fondata dai Celti nei pressi della chiesa, ma le ricerche archeologiche non hanno trovato conferme, nonostante il rinvenimento di reperti dell’età del bronzo e di epoca celtica. Nel XIII secolo, nei dintorni della chiesa esisteva una struttura fortificata ( castellarium ) con due torri rotonde, forse riconducibile a una residenza regia di epoca carolingia. Nello stesso periodo, i monaci fondarono un borgo agricolo nei pressi della chiesa per favorire la produttività della zona.
Nel 1522 un grande esercito francese guidato da Odet de Foix si accampò presso la chiesa prima di tentare, senza successo, l’assedio di Pavia. Nel 1576 l’edificio fu ricostruito da Giambattista Molo Bellinzona, mentre nel 1635 fu riaffrescato e dotato di una nuova sacrestia.
Nel XX secolo la chiesa subì un forte degrado e la piena del Ticino del 1927 ne minacciò la sopravvivenza: l’erosione del terrazzo alluvionale su cui sorge provocò il crollo della sacrestia e il cedimento dell’angolo sud-est. Nei decenni successivi furono rimossi i due leoni romanici della facciata, mentre l’acquasantiera e la gran parte degli affreschi andarono perduti. Nel 1993 la chiesa fu restaurata e oggi ospita eventi, mostre d’arte e cerimonie matrimoniali.

La chiesa sconsacrata
Dalla chiesa il percorso si snoda lungo la pista ciclabile comunale, conducendo verso un meandro abbandonato del fiume, dove sorge la grande cascina di Santa Sofia. Dopo aver attraversato un’area prativa che degrada dolcemente verso le rive del Ticino, il sentiero giunge ai margini di una fascia boscata, offrendo un’occasione unica per osservare da vicino i processi di erosione e deposito sedimentario che hanno modellato il paesaggio nel corso dei secoli. Il cammino prosegue fino a un’ex area militare, ora in disuso, in cui la natura ha ripreso il sopravvento: qui, tra la vegetazione selvaggia, è possibile avvistare specie faunistiche anche rare.

Un tratto del percorso
Il paesaggio fluviale, incorniciato da salici bianchi e pioppi neri, si distingue per la bellezza cromatica del bianco dei sassi e dell’azzurro delle acque del Ticino. Il percorso risale infine verso la pista ciclabile principale e, in prossimità di un incrocio a T, una breve deviazione conduce a un’area di sosta affacciata direttamente sul fiume, offrendo un punto panoramico ideale per una pausa rigenerante.

La campagna del Parco del Ticino
Informazioni tecniche sul percorso
- Livello di difficoltà: Facile-Medio
- Dislivello: 0 m
- Lunghezza totale: 7,23 km
- Tempo di percorrenza: circa 1 ora e 50 minuti
- Periodo consigliato: tutto l’anno
- Luoghi di interesse: Località Massaua, Chiesa di Santa Sofia, ansa di Torre d’Isola