Basta il nome per comprendere l’importanza che la chiesa di Borgo Ticino aveva sulla via Francigena che doveva portare i pellegrini fino in terra santa. Era alle dipendenze dirette del vescovo di Betlemme, cosa che, si racconta, non fosse particolarmente gradita al vescovo di Pavia. Santa Maria in Betlem venne edificata agli inizi nel XII secolo su un precedente oratorio di età carolingia le cui tracce furono scoperte in occasione del restauro avvenuto a metà del secolo scorso (i resti sono ancora visibili grazie a una botola posta sul pavimento).
Adiacente alla chiesa e risalente all’età longobarda, sorgeva l’antico ospedale Ultraticino che prestava soccorso soprattutto ai pellegrini, ma anche a poveri e infermi. Dedicato in seguito a Sant’Antonio Abate (con la realizzazione anche di una nuova chiesa e un convento) venne demolito nel 1808 e l’unica testimonianza rimasta è il portico secentesco adiacente alla chiesa.
Santa Maria in Betlem ha un impianto in tre navate – con volte a vela – divise in quattro campate. Nella prima cappella a sinistra si trova la miracolosa statua della Madonna della Stella. (Nella foto sotto, di Fabio Romanoni da Wikipedia)
Si narra che un mercante, in procinto di ripartire da Venezia per fare ritorno a Pavia, avesse accolto la supplica di una donna con in braccio un bambino, decidendo di dividere con lei branda e vitto. Risalire Po e Ticino prevedeva otto giorni di viaggio, ma all’alba dopo la prima notte un rematore si accorse che erano già arrivati a Pavia. Sulla nave il mercante non trovò più la donna, ma vide sulla neve appena caduta alcune impronte. Le seguì e arrivò fino a una chiesa in Borgo Ticino: sull’altare c’era una statua della Madonna col Bambino che assomigliavano ai due suoi compagni di viaggio.
(Bruno Gandini)