Dal 1732 la piazza Ducale di Vigevano è sorvegliata dalla statua di San Giovanni Nepomuceno fatta collocare in segno di benevolenza verso i cittadini dal generale austriaco Giuseppe Venceslao, principe di Lichtestein. Sono gli anni, nella città ducale, della dominazione austriaca, che incoraggia il culto del sacerdote e martire, nonché uno dei Santi più celebrati durante il Settecento.
Le statue che lo raffigurano, poste normalmente vicino a corsi d’acqua, ricordano le modalità con cui il santo è stato martirizzato nel 1383: gettato a Praga nelle fredde acque della Moldava su ordine del re Venceslao IV. La sua colpa? Essere stato confessore della regina Giovanna di Baviera ed essersi rifiutato di infrangere il segreto confessionale irritando il re. Patrono dell’esercito imperiale austriaco, grazie alla personale devozione dell’imperatrice, viene canonizzato nel 1729 sotto il pontificato di Benedetto XIII. È il protettore dei confessori, dell’onore e delle acque, in particolare di tutte le persone in pericolo di annegamento.