L’iconografia e le stesse caratteristiche degli edifici religiosi stimolano ad alzare gli occhi verso il cielo: i grandi soffitti ad arcate, le vetrate che spesso sono incastonate nelle absidi, le cupole con affreschi di pregio. In quel gesto suggerito – appunto, alzare gli occhi verso il cielo – c’è un riferimento diretto al dialogo con l’Altissimo, con la Madonna assunta in cielo. Il Duomo di Voghera non fa eccezione.
Appena entrati, lo sguardo corre infatti verso l’alto, per incontrare la maestosa cupola centrale realizzata nel centro della chiesa su progettazione dell’architetto Corbetta. La cupola è alta quasi 50 metri ed il suo equilibrio strutturale è realizzato attraverso quattro piloni al cui interno, in una nicchia, sono state poste le statue dei quattro evangelisti.
Lo sfondo che privilegia l’azzurro rende più facile l’immedesimazione del messaggio che l’artista ha voluto divulgare con la sua opera: il grande affresco di Luigi Morgari risale al 1908 ed ha un’estensione di 330 metri quadrati. Tema dell’opera: la glorificazione di San Lorenzo, a cui il Duomo diVoghera è dedicato, nonostante non sia uno dei santi patroni della città.
Questo ruolo, infatti, spetta a San Bovo, le cui sono spoglie sono conservate sotto l’altare maggiore. L’altro santo patrono è invece San Rocco, a cui è dedicata una delle chiese della città.
La cupola, nella sua proiezione ottagonale esterna, rappresenta il riferimento più identitario della città di Voghera.