Sei enormi libroni risalenti al Quattrocento, custoditi gelosamente nel Duomo di Voghera, raramente esposti al pubblico per tutelarne le caratteristiche originarie: sono gli Antifonari medievali, manoscritti miniati di pregio vergati su pagine di pergamena. Contengono le cosiddette “antifone”, cioè le partiture del coro alla voce principale durante le litanie religiose.
L’espressione artistica è contenuta soprattutto nei capilettera degli antifonari, che vengono attribuiti all’estro di un artigiano milanese del XV secolo, famoso e conosciuto con il nome di Maestro delle Vitae Imperatorum. Gli Antifonari furono donati al Duomo di Voghera dalla famiglia Visconti.
Si tratta, in pratica, dei libri che dovevano servire per l’esecuzione corale dei canti gregoriani. I capilettera, realizzati in stile gotico, che rappresentano temi evangelici i volti di santi, hanno due particolarità: l’artista ha voluto rappresentare sempre la stessa espressione alle figure dipinte e ha sempre usato toni di colore molto vivaci. La soddisfazione per il fatto che nei secoli siano stati preservati all’interno del Duomo di Voghera, è sminuita dalla razzia di cui fu autore un ufficiale nazista durante la seconda guerra mondiale. Chissà quanti Antifonari sono ancora in giro nel mercato sotterraneo delle opere d’arte.
Foto dal sito https://www.duomovoghera.it/