La chiesa di S. Pietro Martire a Vigevano, consacrata nel 1480, era cappella di corte.
In stile gotico lombardo e con campanile a base ottagonale, si presenta con una pianta a croce latina imperfetta con pilastri polistili. In corrispondenza della navata si trova la traccia di un portale, oggi murato, simile a quello di facciata che era riservato alla corte sforzesca.
L’interno è molto ricco e affascinante. Si può ancora ammirare il coro ligneo utilizzato per secoli dai monaci. Gran parte delle opere che abbelliscono la chiesa sono dedicate ad importanti personaggi dell’ordine domenicano. Bellissimi, ancora oggi, gli arredi della sacrestia.
Nel ‘600 il pavimento della chiesa è stato rialzato per realizzare, sotto l’altare maggiore, un sotterraneo (o scurolo) in cui è riposta l’urna del beato Matteo Carreri, protettore della città, che visse e morì nell’attiguo convento.
La facciata, divisa in tre parti corrispondenti alle navate e sormontata nella parte centrale da tre pinnacoli, ha un portale gotico. Nel 1840 un intervento di costruzione delle false volte, in stile neogotico, ha nascosto affreschi del 1447-1450 che rappresenterebbero un ex voto fatto dai vigevanesi per la minaccia di scorrerie di mercenari allo sbando dopo la decadenza del ducato visconteo il cui passaggio venne impedito da una piena eccezionale del Ticino.