Scaldasole, suggestivo borgo della Lomellina merita una visita perché ospita uno dei castelli meglio conservati della provincia di Pavia. Il maestoso castello sorge al centro del paese ed è la testimonianza suggestiva delle fortificazioni di questa regione; tracce del “castrum” originario, riedificato fra il XII e il XIII secolo, si possono individuare nel corpo centrale del complesso: si tratta dell’unico esemplare della Lomellina sopravvissuto ai secoli di ricetto medievale, ovvero di una struttura difensiva di campagna costituita dalla rocca del signore e, separato, un complesso di torri e edifici destinato agli abitanti del borgo circostante in caso di guerre o calamità.
La costruzione del ricetto occupò il 1404 e fu voluto da Ardengo Folperti, signore locale, con la funzione di rifugio popolare fortificato. La trasformazione in residenza signorile ebbe inizio con i Malaspina che, ottenutone il possesso, lo impreziosirono con un porticato in stile bramantesco e con l’apertura di finestre sulle mura esterne della struttura. Nel 1528 passò al Cardinale Tolomeo Gallio di Como che fece costruire la splendida cappella e il magnifico giardino. Gli eredi di Tolomeo lo vendettero nel 1756 ai nobili Strada che ancora oggi ne sono proprietari. È doveroso segnalare le visite di personaggi illustri nel corso dei secoli: da Isabella d’Aragona a Carlo V, senza dimenticarsi di Camillo Benso di Cavour.
L’edificio attuale ha perso la propria connotazione di fortezza per assumere l’aspetto di una sontuosa residenza caratterizzata da: sette torri d’epoca medievale, camini rinascimentali, sale dell’Ottocento, fossato e merlatura esterna. Infine, da segnalare la sala da pranzo con volte a vela e camino con stemma dei Malaspina (XV secolo), la camera longa che ospitava in passato il Consiglio del podestà con il motto di casa Malaspina “Mala spina bonis, bona spina malis” (“Per i cattivi abbiamo buone spine, per i buoni noi siamo mecenati”).
(Giuseppe Chiavaroli)