La storia di Frascarolo si perde nel tempo: questo borgo medievale sorge sulle sponde del Po, in una posizione di grande importanza strategica e commerciale nel passato, essendo posto sul confine fra il Ducato di Milano e il Monferrato. Testimonianza diretta del ruolo di dominio e di controllo della regione è il suo castello: oggi di proprietà privata, venne edificato nel XIV secolo in occasione della conquista dell’intera Lomellina a opera dei Visconti.
Il suo essere fortezza di confine lo rese teatro di aspre lotte per il possesso del territorio. Fece parte del Comitato di Lomello e, per questo, nel 1404 venne colpito dalle violenze di Facino Cane, condottiero monferrino, che lo incendiò e devastò assieme a altri castelli locali. Venne riedificato nel Cinquecento dagli Sforza con le attuali caratteristiche dimensionali, come ricordano al visitatore la lapide marmorea murata sopra l’ingresso e lo stemma del biscione visconteo, entrambi databili al 1512.
Eppure la struttura elegante e aristocratica oggi visibile si deve a un’importante opera di restauro e trasformazione d’uso avvenuta nell’Ottocento: la famiglia Vochieri affidò il progetto all’architetto Luigi Vadone, il quale lo trasformò in un elegante complesso residenziale secondo il falso gotico (di moda ottocentesca), il cui stile è riscontrabile nella presenza di una serie di loggette intercalate a balconcini. Dell’impianto precedente restano le quattro torri cilindriche, l’ampio fossato e all’interno i magnifici arredi perfettamente conservati. All’interno del castello è visitabile, ogni primo sabato del mese, anche il Museo del contadino (per info remo.danovi@museodelcontadino.it).