Le terre pavesi sono sferzate dalla magica bellezza senza tempo dei castelli. Quasi ogni borgo ha il suo maniero, spesso poggiato su una rocca da cui guarda e custodisce l’abitato che si allunga ai suoi piedi.
Non fa eccezione Lomello. Qui, infatti, c’è Castello Crivelli, dimora nobiliare che ospita, dal 1948, gli uffici del Comune.
Edificato probabilmente intorno al 1381 per volere di Gian Galeazzo Visconti, che affidò i lavori di fortificazione all’ingegnere Giacomolo Albranelli, il maniero è stato modificato e restaurato più volte ma il suo aspetto è rimasto pressocché immutato dal 1549 quando il conte (nonché cardinal) Alessandro Crivelli attuò importanti opere di ammodernamento alla struttura, probabilmente erigendo anche le colonne che oggi fanno bella mostra di sé nel loggiato interno.
Tra le opere di maggiore pregio custodite all’interno del castello ci sono i cicli di affreschi che si trovano in due sale nel piano rialzato e che sono attribuiti a un pittore anonimo del 1500, ispirato in maniera evidente dall’arte fiamminga e dai costumi del nord Europa.
Particolarmente affascinante è il ritratto di una donna dalla bellezza eterea, inserita in una rosa dei venti di forma ottagonale posta tra putti angelicati, che regge tra le mani un compasso e una sfera.
La seconda sala, invece, era probabilmente destinata all’uso di cappella privata e non sfuggono le vicende di carattere religioso come il martirio di Santa Caterina di Alessandria d’Egitto e le rappresentazioni del Paradiso e della Trinità.
Il castello non è sempre aperto al pubblico ma le sue stanze e gli splendidi affreschi custoditi entro le sue mura possono essere ammirati nel corso di alcune visite guidate, organizzate dalla pro Loco la domenica e nei giorni festivi (da aprile a ottobre).