Recenti ricerche hanno attestato la presenza di strutture e tombe di età romana in prossimità della Chiesa dei Santi Primo e Feliciano, i cui lavori iniziarono nel XII secolo e si conclusero nel XIII. Se la facciata rimane uno dei principali esempi romanici presenti in città, l’interno ha subito importanti ristrutturazioni. Realizzata a tre navate, divenne parrocchia nel 1230 venendo affidata a una confraternita di canonici che nel 1354 aderirono all’Ordine dei Servi di Maria.
Nel XV secolo alla navata di destra fu aggiunta un’altra navata in stile gotico-lombardo. In seguito alla controriforma l’interno della chiesa subì una radicale trasformazione con pianta a una navata con tre cappelle sul lato sud e quattro su quello nord con l’abside rialzato di alcuni gradini. A inizio Ottocento la parrocchia venne soppressa – e venne unita a quella di San Francesco d’Assisi – per essere ripristinata con decreto governativo nel 1828. Cinque anni più tardi venne costruito il campanile su progetto dell’architetto Carlo Reale. Il pavimento è un mosaico realizzato nel 1939 in sostituzione dell’antico battuto. Il presbiterio ospita gli affreschi con episodi della vita dei due fratelli che hanno dato il nome alla chiesa: uno racconta il processo subito da Primo e Feliciano, l’altro il martirio.
(Bruno Gandini)