La Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, pur nelle sue dimensioni contenute, è una delle più storicamente importanti di Pavia. Questo perché numerose fonti la attestano come la più antica della città. È provato che al suo interno abbiano trovato riposo anche le spoglie di San Siro, patrono della città, prima che il suo feretro fosse trasferito in Duomo. Tra le sepolture illustri trovano anche spazio quelle di due re longobardi, Clefi e Autari.
Il nucleo originale della chiesa venne costruito in età paleocristiana, della quale rimane però solo il basamento del campanile. La chiesa che vediamo oggi è frutto di una ricostruzione attuata dai monaci benedettini nel XII secolo. Nel ‘700 i nuovi padroni di casa, i frati Francescani, invertirono l’ingresso e l’abside, costruendo la facciata attuale ma abbattendo sia la facciata che l’abside originali.
Il cortile della chiesa si dice fosse uno dei luoghi più amati dal poeta Ugo Foscolo, tanto che l’olmo al suo interno prese il nome di olmo del Foscolo. L’albero è tuttavia stato abbattuto, dopo la sua morte, nel 1901.