Il Castello Visconteo di Pavia ospita nelle sue sale la prestigiosa e variegata raccolta di testimonianze storiche e artistiche della città, articolate nelle diverse sezioni (divise cronologicamente) dei Musei Civici. Al piano terra è collocata la Sezione archeologica, di particolare interesse, perché costituita da manufatti che testimoniano il passaggio dalla civiltà celtica locale (contraddistinta dall’uso dell’argilla) a quella romana (caratterizzata dalla lavorazione del vetro, qui rintracciabile in una delle più significative raccolte dell’Italia settentrionale).
All’interno della collezione archeologica spiccano le testimonianze scultoree fra cui è fondamentale citare la statua “del muto dall’accia al collo” (riemersa dalle acque del Ticino), simbolo delle credenze locali: la leggenda narra dell’amore contrastato fra un giovane pescatore del popolo dei Ticini e la figlia di un centurione romano e di una rete magica capace di trasformare in pietra ciò che toccava; la statua sarebbe la matrigna della ragazza, che ostacolava l’unione, così trasformata dalla magica rete.
Sempre al piano terreno troviamo la Sezione altomedievale, contenente documenti liturgici e lastre marmoree risalenti a Pavia Capitale dei Longobardi (tra il IV e il IX secolo). Nella successiva Sezione romanica vanno segnalati gli elementi architettonici delle due cattedrali romaniche gemelle di Santa Maria del Popolo e di Santo Stefano, demolite nel corso dei secoli per lasciare spazio alla costruzione del Duomo. Altri resti qui conservati sono riemersi dalle macerie del crollo della Torre Civica (1989).
La Sezione rinascimentale ospita ricostruzione degli elementi (bifore, decorazioni in cotto) utilizzati dalle maestrie pavesi in edifici, chiostri e chiese della città. Spostandosi nei piani superiori va percorso il porticato del cortile in cui si possono ammirare sculture, epigrafi, lastre funerarie, capitelli. Al primo piano: la Pinacoteca Malaspina in onore di Luigi Malaspina (XIX secolo) fondatore del primo museo di Pavia. Terminano la collezione la Sala del modello rinascimentale del Duomo, la Gipsoteca, il museo etnografico e il museo storico del Risorgimento.
(Giuseppe Chiavaroli)