Quella di fare un ponte sul Ticino fu un’idea dei Romani e le pile di cui ancora si vedono i resti, ne sono la testimonianza. Intorno alla metà del XIV secolo il ponte su quei resti fu integralmente ricostruito. Era indispensabile per collegare il centro storico della città con il borgo medievale che si trova al di là del Ticino.
Non un luogo qualsiasi, ma tra i più pittoreschi di Pavia, abitato da lavandaie, cavatori di ghiaia e pescatori. A rendere unico il ponte è la copertura a tetto che fu voluta da Galeazzo Visconti all’indomani della conquista della città. Da quel momento il Ponte Coperto è il simbolo di Pavia, caratterizzato anche dalla presenza, a metà della sua estensione, da una cappelletta settecentesca, dedicata a S. Giovanni Nepomuceno. Il ponte fu bombardato nella seconda guerra mondiale e visti i danni enormi subiti, venne abbattuto, ma ricostruito agli inizi degli anni Cinquanta.