Siete affascinati dalla figura di San Francesco e dal suo messaggio di pace e fraternità? Allora non potete perdervi questo itinerario alla scoperta dei luoghi francescani di Pavia. Passeggiando per le vie della città, potrete fare un viaggio nel tempo, che vi riporta ai fasti medievali e vi permette di immergervi in un’atmosfera di fede e spiritualità. Seguiteci alla scoperta di chiese, conventi e monasteri che hanno segnato profondamente la storia della città.
L’itinerario non può che cominciare dalla chiesa di San Francesco fondata nel 1267 e cinquant’anni dopo scelta dai Visconti per ospitare le sepolture di membri della casata o di personaggi importanti. La chiesa ricevette anche donazioni importanti dalla corte viscontea come i tre busti gotici con le reliquie di sant’Apollonio donate da Ottone Mandelli nel 1388. Accanto alla chiesa c’era il convento dei frati minori conventuali che oggi ospita il Collegio Cairoli.
Il nostro cammino prosegue nella vicina via Carpanelli, al civico 19. Oggi vediamo solo il chiostro del monastero delle Clarisse fondato nel 1830 dalla moglie di Galeazzo II Visconti, Bianca di Savoia. Intitolato a Santa Chiara la Reale, il monastero ha lasciato il posto a case ed uffici.
Ci dirigiamo ora in viale Matteotti e precisamente al Pio Albergo Pertusati, anticamente noto come Chiesa di Santa Croce (1315). Il convento annesso fu fin dalla sua fondazione concesso ai Padri Riformati di S.Francesco, ma poi nel 1498 venne invece istituito come convento francescano osservante. Nell’800 la chiesa fu demolita. Oggi l’ex convento ospita una struttura per anziani.
Il cammino ora prosegue verso Strada Nuova e corso Garibaldi che percorriamo fino all’incrocio che ci porterà nei luoghi del Collegio Borromeo: il dormitorio della sezione laureati era il convento della chiesa di Sant’Antonio di Padova che ospitò i Minimi di San Francesco da Paola.
Prossima tappa del nostro itinerario è via Langosco 52, sede dal 1474 del monastero delle Clarisse dedicato a Santa Maria delle Grazie. Il monastero, trovandosi sulla via d’uscita verso la porta orientale di Pavia, rappresentava un punto fondamentale per la città e per questo ricevette favori e privilegi dai Visconti, in particolare da Gian Galeazzo. La struttura, di proprietà comunale, è destinata a diventare un importante polo culturale.
Continuiamo a camminare sugli antichi vicoli della città, raggiungiamo Palazzo Mezzabarba, sede municipale, per arrivare subito dopo al cuore pulsante della presenza francescana a Pavia: la chiesa di Santa Maria di Canepanova (anno di costruzione, 1500) resa viva dalla presenza dei frati minori che abitano il complesso monastico. La chiesa di Santa Maria di Canepanova fu costruita a partire dal 1492 per inglobare un affresco della Madonna del latte, ritenuto miracoloso, dipinto sulla facciata della casa della famiglia Canepanova, di qui il nome della chiesa.