Carlo Bandirola, nato a Voghera il 24 settembre 1915, è stato uno dei piloti motociclistici italiani più celebri del suo tempo, noto non solo per il suo talento ma soprattutto per il suo stile di guida aggressivo e irruente. Conosciuto come “Il Leone dell’Oltrepò”, divenne una figura leggendaria grazie alle sue corse impetuose che lo portarono spesso a rischiose cadute o a ritiri dovuti al cedimento del motore, senza mai perdere il suo spirito competitivo.
Bandirola iniziò la sua carriera nel 1934, partecipando a gare di regolarità con moto Gilera e CF. L’energia e l’istinto che lo contraddistinguevano non passarono inosservati, permettendogli di emergere nel panorama motociclistico italiano. Arruolato nella Milizia della Strada, Bandirola continuò a distinguersi, ottenendo importanti successi nel 1939 con ben quattro vittorie.
Durante la Seconda guerra mondiale, fu portaordini sui fronti greco e albanese, un’esperienza che lo temprò ulteriormente. Al termine del conflitto, tornò alle competizioni, e nel 1946 si fece notare al Circuito di Verona, attirando l’attenzione di Giuseppe Gilera. Questo incontro segnò una svolta nella carriera di Bandirola: Giuseppe Gilera, impressionato dalle sue doti, lo volle come pilota ufficiale della sua squadra.

Un’icona del motociclismo
Con Gilera, Carlo Bandirola corse fino al 1950, partecipando anche al Motomondiale. Al Gran Premio motociclistico delle Nazioni del 1949 non riuscì a concludere la gara, ma nel 1950 salì per la prima volta sul podio, classificandosi terzo al Gran Premio della Svizzera.
Dal 1951, passò alla scuderia MV Agusta, con cui raggiunse i migliori risultati della sua carriera. Tra questi spicca il secondo posto al Gran Premio di Spagna del 1953, risultato che ripeté anche nel 1955. Sempre nel 1953, vinse una gara della Classe 350 in Germania, una corsa spettacolare e rischiosa che però non venne conteggiata per la classifica mondiale a causa della pericolosità del circuito scelto.
Nonostante il suo carattere impetuoso e le difficoltà incontrate durante le gare, Carlo Bandirola incarnava l’essenza del pilota che non si arrendeva mai. Il suo soprannome, “Il Leone dell’Oltrepò”, era un tributo alla sua grinta, alla forza con cui affrontava ogni sfida in pista e alla tenacia che lo rendeva uno dei personaggi più amati dai tifosi. Le sue corse erano spettacoli di pura adrenalina, in cui l’abilità si mescolava al rischio, e ogni gara era vissuta al massimo delle sue possibilità.
L’amicizia e la fiducia costruita con Giuseppe Gilera furono cruciali per la sua crescita professionale. Bandirola trovò nella Gilera una famiglia motociclistica che gli permise di mettersi alla prova e di affermarsi in competizioni di alto livello. Tuttavia, il passaggio alla MV Agusta fu un altro capitolo importante nella sua carriera, segnando alcuni dei suoi migliori risultati internazionali.
Oggi, a quasi cinquant’anni dalla sua scomparsa, Carlo Bandirola rimane un’icona per gli appassionati di motociclismo: un pilota, un eroe, un vero “Leone” dell’Oltrepò.