Luogo sacro per gli appassionati di letteratura è il Fondo Manoscritti dell’Università di Pavia, oggi uno tra più importanti archivi letterari italiani. Nato nel 1969 dalla sensibilità di Maria Corti, storica della lingua italiana, e dalla generosità di Eugenio Montale, primo donatore di materiale cartaceo, dal 1980 fa capo al Fondo il Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei.
Tra scaffali e contenitori qui c’è una ricchezza sconfinata: migliaia di manoscritti, dattiloscritti, epistolari, prime edizioni, spartiti musicali, fotografie e dipinti degli scrittori degli ultimi due secoli. Materiale che traccia la storia della letteratura del Novecento, attraverso la penna, solo per citarne alcuni, di Alberto Moravia, Ennio Flaiano, Indro Montanelli, Umberto Saba, Italo Calvino, Dino Buzzati, Giuseppe Ungaretti e Pier Paolo Pasolini.
La sezione epistolari e carteggi, per quantità e qualità, è sicuramente il fiore all’occhiello del Centro. Presso il Centro si trova anche una biblioteca specializzata, costituita principalmente da biblioteche d’autore, particolarmente ricca di edizioni novecentesche e di strumenti bibliografici e di consultazione.
(Raffaella Costa)