Si deve al sacerdote barnabita Natale Maria Molteni, a Voghera conosciuto come il prete dei poveri e degli emarginati, e all’amicizia che lo legava con Giuseppe Beccari, allora direttore del Museo Storico, l’arrivo dell’auto crivellata di colpi su cui vennero uccisi a Palermo in un agguato di mafia Carlo Alberto Dalla Chiesa e la moglie Emanuela Setti Carraro, sposati da appena due mesi.
Quell’auto, dopo il 3 settembre 1982, giorno della strage, continua a essere uno dei simboli della lotta alla mafia. Solo che, 40 anni fa, nessun museo la voleva, perché considerata di scarso valore storico. È stato il sacerdote, amico della mamma di Emanuela Setti Carraro, a fare da tramite con Beccari per accogliere il desiderio dei genitori di vedere conservata in un luogo di storia e di cultura la macchina della figlia. Un modo per rendere giusta memoria al sacrificio di Emanuela, di Carlo Alberto Dalla Chiesa e della loro scorta. Per far entrare l’A112 nel museo di Voghera fu abbattuto e ricostruito un muro. Oggi resta un reperto prezioso e toccante, esposto nella sala dedicata ai Carabinieri e alla Croce Rossa, su cui è impossibile non soffermarsi.
(Raffaella Costa)