Se vi dicessimo che girando per Pavia potreste incontrare un elefante? Incredibile, vero? Certo, nessun pachiderma vi passerà mai davanti mentre state bevendo un caffè in piazza Duomo o mentre fate jogging nel Parco della Vernavola. Però un elefante a Pavia c’è per davvero, e ha una storia che ha a che fare con un grandissimo della Storia: Napoleone Bonaparte.
Il racconto inizia in Francia nel 1772, quando il governatore di una colonia indiana decide di fare omaggio a Re Luigi XV di un elefante asiatico da collocare nei giardini della reggia di Versailles. L’elefante visse nove anni e morì a corte, dopo essere annegato in un canale. Vista l’eccezionalità, per l’epoca, di avere tra le mani un animale arrivato dall’altra parte del mondo, si decise di conservarlo per fini scientifici.
Qui la storia fa un salto in avanti, al 1804, quando Napoleone, divenuto Re d’Italia, decise di regalare la pelle dell’elefante all’Università di Pavia in segno di benevolenza.
L’elefante venne però presto chiuso in un magazzino, dove fu dimenticato fino al 2014, quando l’Università decise di dare nuova vita all’esemplare, divenuto nel tempo piuttosto malconcio. Venne organizzata una mostra, durata i mesi centrali del 2015, in cui fu esposto con la speranza di racimolare dei fondi per il restauro. L’iniziativa fu un successo, con oltre diecimila persone che si sono recate a conoscere la storia dell’animale. Visto l’interesse mostrato dall’università e dalla popolazione, la Regione Lombardia decise di unire ai proventi della mostra un finanziamento che permettesse il restauro dell’animale, oggi esposto in tutto il suo splendore al museo Kosmos dell’università.
(Filippo Gatti)