C’è un legame profondo tra la città di Vigevano e la figura del domenicano Matteo Carreri. Il frate, dedicato alla sua vita religiosa, trascorre gli ultimi anni nel convento adiacente alla chiesa di San Pietro martire, facendosi parte integrante della comunità di Vigevano. È qui che il Beato Matteo lascia il suo segno, promettendo di vegliare su Vigevano e i suoi abitanti dall’alto dei cieli. Il 5 ottobre 1470, Matteo Carreri si spegne, ma la sua memoria resta nel cuore dei vigevanesi.
La predicazione intensa del Beato ha portato molte conversioni aumentando tra la popolazione il desiderio di onorarlo. Nel 1482 papa Sisto IV permette il culto del Beato che il 27 marzo 1518 viene proclamato protettore della città.
I vigevanesi sentono, però, la mancanza di un luogo appropriato in cui poter venerare Matteo. Questa lacuna viene colmata nella prima metà del ‘600 quando iniziano i lavori nella chiesa di S. Pietro Martire per la costruzione di una cripta che ospiterà le spoglie del Beato. Riprendendo una tradizione antica risalente ai primi secoli del Cristianesimo, il Beato Matteo viene deposto sotto l’altare maggiore, all’interno di un’urna di cristallo.
Per accedere al suo culto i fedeli devono scendere una scala e raggiungere la cripta, conosciuta anche come “scurolo”. La chiesa conserva anche le spoglie di alcuni frati priori domenicani e del primo parroco di S. Pietro Martire.
(Raffaella Costa)