Al Museo Revoltella di Trieste, una scultura attira l’attenzione dei visitatori con la sua grazia e il suo mistero. Si tratta de “La Vergognosa”, opera magistrale dello scultore Donato Barcaglia, un artista che, pur avendo trascorso gran parte della sua vita a Milano, porta con sé l’eredità artistica della sua città natale: Pavia.
Nato nel 1849 nella città lombarda, Barcaglia dimostrò fin da giovane un talento eccezionale che lo portò rapidamente al successo. La sua abilità nel plasmare il marmo si manifestò pienamente nella creazione de “La Vergognosa” nel 1871, quando l’artista aveva appena 22 anni.
L’opera, acquistata dal Curatorio del museo triestino per 1.441,15 fiorini poco dopo la sua creazione, è un esempio straordinario della maestria di Barcaglia. La scultura, in marmo bianco di Carrara, ritrae una giovane donna in un momento di apparente pudore, ma con una sottile vena di provocazione. Il gioco di veli e tessuti, scolpiti con una precisione quasi fotografica, crea un’illusione di movimento e leggerezza nel marmo.
Il successo di questa opera fu tale che, a soli trent’anni, Barcaglia poteva già vantare un prestigioso atelier a Milano, dove i suoi assistenti realizzavano repliche delle sue creazioni, richieste in tutto il mondo.
La presenza de “La Vergognosa” nel Museo Revoltella di Trieste non solo arricchisce le collezioni dell’istituzione, ma rappresenta anche un ponte culturale tra Pavia e la città giuliana. È un esempio tangibile di come il talento pavese abbia saputo farsi strada e conquistare l’ammirazione ben oltre i confini della Lombardia.
Ancora oggi, “La Vergognosa” continua a catturare l’immaginazione dei visitatori, testimoniando l’abilità scultorea di Barcaglia e l’importante contributo di Pavia al panorama artistico italiano del XIX secolo. Un motivo d’orgoglio per i pavesi e un invito a riscoprire il ricco patrimonio artistico della loro città.