A Frascarolo, nello scenario esaltante della Lomellina, c’è un posto che racconta la storia contadina del territorio. Si trova all’interno del castello del borgo ed è un affascinante viaggio nel tempo e nelle vita dei nostri avi. Oggetti ottocenteschi riemergono per stupire i visitatori e si finisce sempre col restare dentro a lungo.
Gli utensili di uso comune nel lavoro agricolo riappaiono come echi di epoche antiche e, a volte, per i visitatori meno esperti, è persino difficile capire la loro funzione.
Nel Museo del contadino la visita si snoda attraverso tre sezioni: la casa, i mestieri e la terra.
L’odore delle vecchie cose ci pervade mentre attraversiamo le sale. Nella parte dedicata alla casa, ferri da stiro e macchine da cucire che abbiamo intravisto, forse, nelle abitazioni delle nostre nonne e bisnonne sono come una carezza del tempo. C’è spazio anche per le macchine da caffè, i cavatappi e tutto quanto occorreva nella vita di ogni giorno.
Nella parte dedicata ai mestieri, invece, gli attrezzi da calzolaio sono messi in bella mostra, insieme alle pialle dei falegnami e alle incudini dei fabbri: un universo che riemerge con garbo dal passato prima d’immetterci nella sezione forse più toccante ed interessante: quella dedicata alla terra.
Tutto quello che veniva usato per il duro lavoro nei campi trova qui una perfetta collocazione: carri, aratri, gioghi, falci, rastrelli, trappole per animali e altri attrezzi utilizzati nel lavoro dei campi.
Un viaggio meraviglioso.
Il Museo è aperto al pubblico il primo sabato del mese, dalle ore 10 alle ore 12, mentre le scolaresche possono accedervi tutti i giorni previa prenotazione alla seguente mail: remo.danovi@museodelcontadino.it
.