Esoterismo, riti satanici, spiritismo. Il lungo fiume, a Vigevano, è sempre stato considerato un luogo ammantato di mistero. Soprattutto in alcuni suoi tratti, e in modo particolare in una zona che viene ricordata per la lugubre leggenda che la accompagna. Siamo alla frazione Bucella, luogo battuto dagli appassionati di pesca, in una zona che è stata soprannominata addirittura il “Ramo delle Streghe“.
Il nome, che ancora oggi viene pronunciato con raccapriccio, è riconducibile ai racconti popolari risalenti addirittura ai tempi dei Celti. La cultura popolare racconta che una notte di luna piena, alcune donne si riunirono lungo la riva del fiume per provare a esorcizzare, con un rituale pagano, una compagna che si riteneva posseduta da qualche spirito maligno.
Nonostante le formule magiche pronunciate durante una danza illuminata dalla luce della luna, fu il demone ad avere la meglio. Così, la giovane posseduta si trasformò in una lunga e viscida alga che circondò e trascinò con sé in fondo al fiume, facendole affogare, le donne che volevano liberarla dal maligno.
Oggi quel ramo del Ticino è complicato da attraversare. Perché le alghe tendono ad avvolgersi intorno alle eliche dei motori, provocando danni alle imbarcazioni. Quasi a voler ghermire nuove anime per trascinarle sul fondo, proprio come accadde alle sventurate donne in quella nefasta notte di plenilunio.