In Piazza Ducale c’è un simbolo intriso di storia e significato: il biscione dei Visconti. Questo antico stemma, incastonato sul portone del Castello, accoglie i vigevanesi nel loro passaggio verso il cuore pulsante della città. E non è l’unico luogo ad ospitare questa imponente biscia, poiché un’altra si erge fieramente nel muro perimetrale di palazzo Crespi.
I Visconti, uno delle famiglie nobiliari più antiche d’Italia, hanno lasciato un’impronta indelebile sulla crescita e lo sviluppo di Vigevano. Presenti sin dalla fine del X secolo nell’Italia settentrionale, i Visconti dominarono la scena politica fino al 1447, anno della morte di Filippo Maria Visconti, ultimo discendente legittimo della casata.
Tra le leggende popolari che circondano il biscione dei Visconti, ce n’è una che racconta di come questo simbolo sia stato aggiunto allo stemma di famiglia. Si narra che un valoroso esponente dei Visconti, al seguito dell’imperatore di Germania come generale, si trovò un giorno una vipera nell’elmo, senza paura. Senza timore afferrò l’animale con la mano e la scagliò via, senza essere morsicato. Questo coraggioso gesto avrebbe poi portato alla scelta di adottare il biscione come emblema.
La versione più accreditata della storia risale alla seconda crociata, quando Ottone Visconti uccise un saraceno che indossava un elmo con l’effige di un drago che teneva un bimbo tra le fauci.
Oggi il biscione è un simbolo che unisce Vigevano e Milano. Non solo è lo stemma dell’Inter, squadra di calcio milanese, ma è anche il logo della casa automobilistica Alfa Romeo e della società Finivest.
(Raffaella Costa)