Oggi, nel Pavese, ci sono agricoltori che, potendo scegliere e non dovendo far fronte a scadenze impellenti, si affidano ancora come rito propiziatorio ai detti popolari. Così nelle campagne, i piccoli agricoltori, prima ancora di controllare le previsioni del tempo e valutare le condizioni del terreno, si preoccupano di una cosa: di non spargere letame di lunedì nei loro campi. Non solo il letame non può essere sparso ma non può neppure essere trasportato. Pena, la morte del capofamiglia!
Sono due le possibili origini di questa credenza, dicono i contadini. La prima ragione è leggera e un po’ più goliardica. La seconda, la più accreditata, si avvicina probabilmente alla verità. Nel primo caso si dice che lavorare il lunedì con le mani nel letame sia una metafora identificativa dell’intera settimana di lavoro. Nel secondo caso invece si dice che il monito fosse stato strategicamente diffuso dalle donne che, dopo il lavoro del venerdì, si preoccupavano di fare il bucato con i panni sporchi delle cinque giornate di lavoro precedenti per preparare quelli puliti per la settimana successiva. Il lavoro col letame, di lunedì, avrebbe irrimediabilmente rovinato la biancheria che sarebbe stato impossibile indossare nei giorni successivi in attesa di un nuovo bucato.
(Lara Vecchio)