Il borgo di Belgioioso ha un’origine piuttosto tardiva: le prime notizie risalgono soltanto al XIV secolo e il nome dell’abitato proveniva dal maniero che sorgeva nella zona- castrum zoiosum – fatto costruire per volontà della famiglia Visconti come luogo prediletto di caccia e riposo. Il Castello Ducale rivela nella sua struttura la stratificazione di epoche differenti; la facciata si presenta come un’alta cortina muraria su tre lati, coronata da massicci merli ghibellini a coda di rondine ed è circondata da un fossato con ponte levatoio. Una fascia decorativa in mattoni rossi fa da corona alla cortina.
Nel tardo Settecento, terminata l’epoca feudale, il castello subì varie modifiche volte a ingentilirne l’architettura, trasformandolo in palazzo signorile: venne dotato di un ricco arredamento, ampliato con un parco progettato da Francesco Croce nel 1737, il cui ingresso è costituito da una cancellata in cui si alternano pilastri sormontati da putti e ninfe.
Nel giardino all’italiana è da segnalare la monumentale fontana con Nettuno e le ninfe; il giardino, racchiuso dalle eleganti cancellate del XVIII secolo, fu luogo d’ispirazione di Giuseppe Parini, che qui vi compose un sonetto dedicato al Principe Alberico XII e lo visitarono Pietro Verri e Ugo Foscolo. La facciata del palazzo che si affaccia sul giardino presenta uno stile di transizione tra barocco e neoclassico; il nuovo complesso, arricchito anche di serre e scuderie, venne progettato da Leopoldo Pollack, attivo anche a Pavia nei cantieri dell’Università.
Foto di copertina di Claud Bohm da Wikipedia