Monsignor Luigi Versiglia, nato a Oliva Gessi il 5 giugno 1873, è stato un vescovo e missionario salesiano italiano, martire in Cina. La sua vita è stata un esempio di fede, coraggio e dedizione al prossimo, soprattutto verso i più bisognosi.
Dagli studi alla vocazione sacerdotale
A dodici anni, Luigi fu mandato a Torino per studiare presso l’istituto dei Salesiani di Don Bosco, con l’idea di diventare veterinario. Tuttavia, la morte di Don Bosco, avvenuta poco dopo, lo colpì profondamente e lo portò a intraprendere la strada del sacerdozio. Entrò nella società salesiana nel 1889, studiò filosofia all’Università Gregoriana di Roma e fu ordinato sacerdote a 22 anni.
La sua vera vocazione, però, era quella missionaria. Nel 1906, partì per la Cina, dove divenne direttore spirituale della casa salesiana di Macao. Qui svolse un intenso lavoro sia spirituale che materiale. Nel 1920, fu nominato vescovo titolare di Caristo e vicario apostolico di Shiuchow, una regione difficile del sud della Cina, segnata da conflitti politici, tensioni sociali e criminalità.
L’impegno pastorale e l’esempio di coraggio
Nonostante le difficoltà, monsignor Versiglia continuò la sua opera, aprendo scuole e seminari, guadagnandosi l’apprezzamento anche dei non cattolici. Il 23 febbraio 1930, mentre in barca si recava in missione con altri compagni a Lin-chow, in una zona devastata dalla guerra civile, fu fermato da un gruppo di banditi: se non volevano essere uccisi dovevano consegnare 500 dollari. Quando si accorsero delle ragazze a bordo, decisero di rapirle, ma mons. Versiglia e don Caravario cercarono di impedirlo con tutte le forze, tra le percosse dei briganti. Sopraffatti, furono condotti in un bosco vicino e lì fucilati. Le tre ragazze e i due giovani che erano con loro testimonieranno poi il coraggio e la serenità con cui il vescovo Versiglia e don Caravario affrontarono la morte. Era il 25 febbraio 1930. Le tre ragazze furono liberate alcuni giorni dopo.
Il martirio e la canonizzazione
Il loro martirio è stato riconosciuto nel 1976 da papa Paolo VI, che li ha beatificati nel 1983. La canonizzazione è avvenuta il 1º ottobre 2000, insieme ad altri martiri cinesi. La memoria liturgica di monsignor Luigi Versiglia e don Callisto Caravario ricorre il 25 febbraio.