Il borgo di Belgioioso ha un’origine piuttosto tardiva: le prime notizie risalgono soltanto al XIV secolo e il nome dell’abitato proveniva dal maniero che sorgeva nella zona- castrum zoiosum – fatto costruire per volontà della famiglia Visconti come luogo prediletto di caccia e riposo. Il Castello Ducale rivela nella sua struttura la stratificazione di epoche differenti; la facciata si presenta come un’alta cortina muraria su tre lati, coronata da massicci merli ghibellini a coda di rondine ed è circondata da un fossato con ponte levatoio. Una fascia decorativa in mattoni rossi fa da corona alla cortina.

Foto di Fabio Romanoni da Wikipedia
Nel tardo Settecento, terminata l’epoca feudale, il castello subì varie modifiche volte a ingentilirne l’architettura, trasformandolo in palazzo signorile: venne dotato di un ricco arredamento, ampliato con un parco progettato da Francesco Croce nel 1737, il cui ingresso è costituito da una cancellata in cui si alternano pilastri sormontati da putti e ninfe.

Una sala del Castello (foto di Wikipedia di Markkv)
Nel giardino all’italiana è da segnalare la monumentale fontana con Nettuno e le ninfe; il giardino, racchiuso dalle eleganti cancellate del XVIII secolo, fu luogo d’ispirazione di Giuseppe Parini, che qui vi compose un sonetto dedicato al Principe Alberico XII e lo visitarono Pietro Verri e Ugo Foscolo. La facciata del palazzo che si affaccia sul giardino presenta uno stile di transizione tra barocco e neoclassico; il nuovo complesso, arricchito anche di serre e scuderie, venne progettato da Leopoldo Pollack, attivo anche a Pavia nei cantieri dell’Università.
Foto di copertina di Claud Bohm da Wikipedia