C’è stato un periodo, negli anni ’90, in cui Pavia era diventata una piccola cenerentola della pallacanestro italiana. Grandi sponsor si avvicendarono nel supportare la squadra: Annabella prima, e Fernet Branca poi, contribuirono a realizzare un periodo magico per il basket pavese, permettendo alla squadra di stare al confine tra la serie A1 e A2 per diversi anni.
Nel 1990 arrivò il colpaccio, capace di far sognare migliaia di tifosi pavesi. Il nuovo sponsor Fernet-Branca decise infatti di presentarsi facendo le cose in grande, ingaggiando il campionissimo brasiliano Oscar Schmidt. Storica una prima pagina della Provincia Pavese che nei giorni precedenti alla chiusura della trattativa titolò: Schmidt conteso da Real Madrid e Pallacanestro Pavia. Schmidt, che nel 2013 è stato inserito dalla NBA nella propria Hall of Fame, regalò grandi emozioni ai tifosi pavesi, trascinando al primo anno la squadra alla promozione in Serie A. Soprannominato “mano santa” per via della sua infallibilità, soprattutto dalla linea dei tre punti, arrivò in una partita tra Pavia e la sua ex-squadra Caserta a segnare addirittura 61 punti. La partita è ricordata per una frase del telecronista rimasta impressa nelle orecchie di tutti i pavesi: “Oscar fa tutto”.
Rimase tre anni Pavia, trasferendosi al Valladolid dopo la mancata promozione in A1 nel 1992/92. Ancora oggi è una leggenda della storia pavese, considerato addirittura il più grande cestista ad aver mai militato in una squadra di Pavia.
(Filippo Gatti)